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Verstappen Tradito dalla Strategia? Scopri la Verità!

Verstappen Tradito dalla Strategia? Scopri la Verità!

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Il Gran Premio d’Austria 2024 ha regalato uno spettacolo avvincente, con numerosi colpi di scena e una strategia che ha messo in luce tutte le sfumature dell’attuale equilibrio di forze in Formula 1. Max Verstappen e la Red Bull partivano con i favori del pronostico: il pilota olandese aveva dominato il weekend fino alla domenica, ma la gestione della gara ha portato a esiti diversi da quanto previsto. Analizziamo nel dettaglio le strategie e le dinamiche che hanno caratterizzato la corsa, individuando le ragioni per cui Verstappen ha dovuto cedere il passo alla McLaren di Lando Norris e discutendo se ci fossero margini per ottenere una vittoria in casa.

Sin dalle prime fasi il GP d’Austria si è imposto come una corsa giocata soprattutto sulla gestione delle gomme. Il Red Bull Ring, con il suo asfalto abrasivo e le sue velocissime curve, mette a dura prova il degrado degli pneumatici. Verstappen è partito bene dalla pole, mantenendo la leadership pur dovendo difendersi dagli attacchi sempre più pressanti di Norris e delle sorprendentemente competitive McLaren. Il ritmo gara del pilota olandese era ottimo nelle prime tornate, ma con il passare dei giri sono emersi segnali di una gestione gomme tutt’altro che perfetta, fattore che si sarebbe rivelato decisivo.

Il primo stint si è concluso con Verstappen ancora in testa, ma il ritmo della Red Bull sembrava meno incisivo rispetto ai rivali diretti, in particolare proprio la McLaren di Norris e la Ferrari di George Russell. La scelta strategica del muretto Red Bull di anticipare la sosta rispetto alla McLaren si è presto rivelata un’arma a doppio taglio: da una parte ha permesso a Max di difendere la posizione, dall’altra lo ha obbligato a uno stint finale estremamente lungo, con pneumatici ormai al limite nel momento decisivo della corsa.

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Questo schema è apparso chiaramente negli ultimi venti giri. Norris, grazie a una strategia leggermente più conservativa e a una McLaren in netta crescita, ha potuto amministrare meglio il consumo gomme, guadagnando in modo evidente su Verstappen. Proprio l’olandese ha accusato un repentino calo di prestazione, culminato nella battaglia finale che ha visto un duello ruota a ruota tra i due, finito purtroppo con un contatto che ha compromesso la gara di entrambi. La direzione gara ha ritenuto Verstappen responsabile della collisione, infliggendogli una penalità: un episodio che ha alimentato il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori.

Resta il fatto che la Red Bull, pur mostrando ancora una buona velocità pura, non è sembrata infallibile dal punto di vista della strategia e della gestione gara. Sfidata su tutti i fronti da McLaren (e in parte anche da Mercedes e Ferrari), la squadra austriaca dovrà analizzare in profondità quanto avvenuto per evitare di lasciare punti preziosi ai rivali. Forse una strategia più “copiata” sulla McLaren avrebbe permesso a Verstappen di tenere dietro Norris nell’ultimo stint, anche se, va detto, i segnali lanciati dalla gara parlano chiaro: il margine competitivo della Red Bull non è più quello di qualche mese fa.

La competitività delle vetture di Woking, in ogni caso, è ormai un dato di fatto: Lando Norris avrebbe potuto vincere anche senza il contatto, confermando il grande momento del team inglese. I tifosi neutrali possono gioire: la Formula 1 2024 si annuncia come una delle stagioni più imprevedibili dell’ultimo decennio, con quattro team capaci di giocarsi la vittoria su circuiti diversi. Per Red Bull, non c’è tempo per rilassarsi: i rivali sono sempre più vicini e ogni minima sbavatura, come visto in Austria, può costare caro.

In questo scenario, cresce l’attesa per il prossimo appuntamento mondiale: le carte si stanno mischiando e il campionato è più aperto che mai. Ora sta a Verstappen e al team sapranno rialzarsi, reagendo con la forza che li ha portati al vertice del mondiale negli ultimi anni. I fan della Formula 1 possono prepararsi a un’estate di gare entusiasmanti, con la sensazione che nulla, ormai, sia più scontato.