**Sorpresa Singapore: Hadjar Lotta con Problemi e Sfiora il Miracolo!**

**Sorpresa Singapore: Hadjar Lotta con Problemi e Sfiora il Miracolo!**

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Nella suggestiva cornice notturna di Singapore, la gara di Isack Hadjar è stata segnata da difficoltà tecniche che hanno trasformato il suo esordio in una sfida lunga e impegnativa. Il giovane talento francese, chiamato a scendere in pista nelle FP1 al volante dell’RB della Visa Cash App Racing Bulls, ha dovuto fronteggiare un problema di potenza che lo ha limitato per l’intera durata della sessione. Quella che doveva essere una preziosa opportunità di crescita si è trasformata, per Hadjar, in una vera prova di carattere.

L’obiettivo dichiarato era accumulare chilometri, acquisire esperienza e dimostrare ai tecnici del box la propria maturità al volante di una monoposto di Formula 1. Tuttavia, dopo pochi giri, Hadjar ha iniziato ad accusare una significativa perdita di potenza, soprattutto lungo i rettilinei cittadini di Marina Bay. Nonostante l’imprevisto, il giovane francese ha deciso di restare in pista, raccogliendo tutti i dati possibili per la squadra e confermando la propria dedizione al lavoro di sviluppo.

“È stata una gara molto, molto lunga,” ha dichiarato Hadjar ai microfoni dopo la sessione. La frustrazione per non aver potuto spingere al massimo è stata evidente, ma la sua attitudine positiva e la gratitudine nei confronti della squadra per l’opportunità ricevuta hanno lasciato il segno tra addetti ai lavori e appassionati.

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Da un punto di vista tecnico, problemi come quelli riscontrati da Hadjar sono sempre all’ordine del giorno in un paddock così competitivo, dove la tecnologia viaggia costantemente al limite. Le squadre, infatti, approfittano delle sessioni di prove libere per raccogliere dati anche in condizioni imperfette, affidandosi spesso ai giovani per svolgere lavori funzionali allo sviluppo della monoposto. Hadjar, nonostante il deficit prestazionale, ha saputo gestire la pressione, portando a termine il lavoro richiesto dagli ingegneri e dimostrando una grande capacità di adattamento in condizioni tutt’altro che ideali.

Il francese, già protagonista in Formula 2, rappresenta uno dei profili più promettenti delle categorie propedeutiche. Il suo debutto in Formula 1, seppur non fortunato sul piano del cronometro, è stato di grande valore dal punto di vista personale e formativo. Quella di Singapore, infatti, è una delle piste più esigenti del calendario, soprattutto per un debuttante: la combinazione di curve lente, marciapiedi alti e clima torrido richiede sangue freddo e un elevato livello di concentrazione.

Pur limitato dai problemi al motore, Hadjar ha colto l’occasione per lavorare sull’apprendimento del complicato volante di una monoposto moderna, sul consumo degli pneumatici e sulla gestione dei sistemi ibridi. Questi aspetti, spesso sottovalutati, sono fondamentali per ogni giovane pilota che ambisce a trovare spazio in griglia nei prossimi anni. La capacità di raccogliere feedback utili per lo sviluppo della vettura è uno dei punti chiave per guadagnare la fiducia dei team principal.

L’episodio di Singapore rappresenta, dunque, una tappa fondamentale nel percorso di crescita di Isack Hadjar. Si tratta di un’esperienza che, nonostante le difficoltà, arricchisce il bagaglio tecnico e umano del giovane francese. Gli addetti ai lavori sanno bene che le qualità di un pilota non si vedono solo nei momenti di gloria, ma anche nella capacità di affrontare le avversità con maturità e determinazione.

Il paddock di Formula 1, sempre più attento ai talenti emergenti, continuerà a tenere d’occhio la crescita di Hadjar, con la consapevolezza che giornate complesse come quella di Singapore forgiano i futuri protagonisti del Circus. Non resta che attendere la prossima occasione per vedere Isack in azione, con l’auspicio che possa finalmente esprimere tutto il suo potenziale e regalare nuove emozioni ai tifosi.