Il Gran Premio di Las Vegas 2025 si è confermato come uno degli appuntamenti più spettacolari e discussi dell’intero calendario di Formula 1. Le luci abbaglianti della Strip, il tracciato cittadino e l’atmosfera hollywoodiana hanno offerto una cornice unica per una gara ricca di colpi di scena, sorpassi e strategie azzardate. I team, consapevoli dell’importanza di questa tappa per la promozione globale della F1, hanno affrontato la competizione con massima attenzione sia sul fronte tecnico che su quello mediatico.
Sin dalle prime battute, si è capito che la gestione delle gomme e delle temperature della pista avrebbe giocato un ruolo chiave nel determinare il risultato finale. Le condizioni particolari di Las Vegas, con l’asfalto che cambia temperatura rapidamente tra il giorno e la notte, hanno messo a dura prova gli ingegneri e i piloti. Alcuni team hanno deciso di rischiare con strategie alternative, puntando su stint lunghi e la scelta di mescole meno convenzionali, mentre altri sono rimasti più conservativi sperando di cogliere l’attimo giusto durante le safety car.
Il duello al vertice è stato serratissimo. Max Verstappen, sempre più leader della Red Bull, ha dovuto fare i conti non solo con la pressione degli avversari diretti come Charles Leclerc e Lewis Hamilton, ma anche con un Sergio Pérez in grande forma, decisamente rinato tra le scintillanti luci del Nevada. La Ferrari, dal canto suo, ha dimostrato di essere in netta crescita grazie agli aggiornamenti portati per l’occasione che hanno permesso a Leclerc di lottare per il podio fino all'ultimo giro.
La Mercedes ha avuto una gara più complicata del previsto: Hamilton, pur autore di una buona partenza, si è ritrovato coinvolto in una serie di battaglie a centro gruppo, mentre George Russell ha faticato a trovare il ritmo giusto dopo una qualifica non perfetta. “Siamo mancati nell’ottimizzare il pacchetto durante tutto il weekend”, è stata una delle ammissioni più oneste del box anglo-tedesco. Tuttavia, la squadra guarda con ottimismo ai prossimi appuntamenti, forte di dati raccolti su possibili soluzioni tecniche per migliorare il rendimento su circuiti cittadini.
Menzione speciale va fatta per la McLaren: sia Lando Norris che Oscar Piastri hanno offerto una prestazione coriacea, sfruttando al meglio gli errori degli avversari e dimostrando uno degli assetti migliori visti sulle curve veloci della capitale del gioco d’azzardo. “Siamo sulla strada giusta, possiamo ancora sorprendere”, ha commentato Norris ai microfoni, galvanizzato dal risultato ottenuto.
Anche tra le "squadre di rincorsa" non sono mancate le emozioni: l’Aston Martin ha portato entrambe le vetture a punti, consolidando la propria posizione in classifica costruttori, mentre Alpine e Williams hanno mostrato segnali di miglioramento, soprattutto in termini di affidabilità e gestione della gara. Restano qualche malumore e tensione all'interno della Haas che, pur essendo la "scuderia americana", non è riuscita a fare il salto di qualità nella corsa di casa.
Ma ciò che ha reso il weekend davvero unico è stata la partecipazione dei tifosi, accorsi da ogni angolo del pianeta per vivere un’esperienza diversa dalle solite tappe europee. L’interazione costante tra piloti e pubblico, eventi collaterali e un paddock più aperto che mai hanno creato un mix perfetto tra sport e intrattenimento. Las Vegas si conferma così la capitale del ‘nuovo show’ di Formula 1, capace di unire passione, emozioni e innovazione.
Con la bandiera a scacchi che cala sulla Strip, team e appassionati già pensano alla prossima stagione, consapevoli che il circus della F1 è ormai uno spettacolo globale in continua evoluzione. E se il destino della corsa sarà ancora una volta deciso tra strategie imprevedibili e duelli all’ultimo giro, una cosa è certa: Las Vegas è entrata di diritto nell’Olimpo dei Gran Premi più amati dal pubblico e dagli addetti ai lavori.