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SCANDALO F1: Williams Sfida la Penalità di Sainz a Zandvoort!

SCANDALO F1: Williams Sfida la Penalità di Sainz a Zandvoort!

Squadra FansBRANDS® |

Nel mondo della Formula 1 ogni dettaglio conta: i team lavorano incessantemente non solo sulle monoposto, ma anche sugli aspetti regolamentari, pronti a sfruttare ogni opportunità strategica che possa garantire vantaggi sportivi. È proprio in questo clima di massima attenzione che si inserisce la vicenda che ha visto protagonista la Williams al termine del recente Gran Premio d'Olanda, quando il team di Grove ha scelto di presentare una ufficiale richiesta di revisione (Right of Review) sulla penalità inflitta a Carlos Sainz della Ferrari durante la gara di Zandvoort.

La questione riguarda uno dei momenti più caldi della corsa olandese: il pit stop controverso che ha coinvolto il pilota spagnolo. Durante una delle soste sotto regime di Safety Car, Sainz si è trovato a ripartire proprio mentre una delle vetture Williams era in procinto di entrare nel proprio box, causando una potenziale situazione di unsafe release. I commissari di gara avevano successivamente giudicato il comportamento della Ferrari come regolare, non comminando alcuna penalità, ma la Williams, ritenendo che la decisione fosse discutibile alla luce delle prove video e radio tra piloti e muretto, ha deciso di chiedere un nuovo esame delle immagini e delle comunicazioni.

La richiesta di Right of Review consentita dal regolamento FIA prevede la possibilità, per un team che presenti "nuove e significative evidenze", di riaprire il caso anche dopo la gara. In questo caso, la Williams ha sostenuto di essere in possesso di materiale inedito o non adeguatamente valutato durante la diretta, che testimonierebbe l'effettivo rischio corso dagli operatori del team ai box e la potenziale interferenza tra le due monoposto.

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Questa mossa da parte della Williams ha riacceso il dibattito tra appassionati, addetti ai lavori e analisti sulle interpretazioni del regolamento e sulla coerenza delle decisioni della direzione gara. Non è la prima volta, infatti, che la sequenza delle soste ai box sotto Safety Car genera polemiche, soprattutto in circuiti come Zandvoort, dove lo spazio è limitato e i tempi di reazione sono minimi. La sensibilità su questi episodi è altissima dopo quanto accaduto negli ultimi anni con pit stop caotici e situazioni potenzialmente molto pericolose.

Dal punto di vista sportivo, la richiesta della Williams va letta anche come un tentativo di guadagnare punti preziosi nel mondiale costruttori. Ogni posizione può fare la differenza nella classifica a fine stagione, soprattutto per una squadra che lotta spesso nella zona punti e che vede rivali diretti come Ferrari e Alfa Romeo contendersi gli stessi obiettivi. Se la revisione dovesse andare a buon fine, Sainz potrebbe rischiare una penalità postuma, alterando l’ordine d’arrivo finale del GP d’Olanda e, a cascata, gli equilibri della classifica iridata.

Intanto in paddock si discute molto anche della prontezza della FIA nel gestire questi episodi. Molti team manager chiedono una maggiore trasparenza nelle comunicazioni e nei processi decisionali, oltre a una più precisa applicazione delle regole esistenti per evitare interpretazioni soggettive che possano influenzare il risultato sportivo. Da tempo, inoltre, si parla della necessità di migliorare la sicurezza durante le soste ai box, con regolamenti più severi e tecnologie di supporto per evitare qualsiasi rischio per i meccanici.

Gli occhi ora sono puntati sul prossimo pronunciamento della FIA: i commissari, ricevute le nuove prove proposte dalla Williams, dovranno valutare se esistono davvero elementi nuovi e decisivi tali da giustificare la revisione della decisione presa a Zandvoort. Nel frattempo, la tensione sale e la discussione tra gli appassionati impazza sui social, sintomo di quanto la Formula 1 sappia generare passione e dibattiti, non solo per quello che accade in pista, ma anche per le intricate dinamiche che si celano dietro la bandiera a scacchi.