Scandalo F1: Red Bull beccata a manomettere la griglia!

Scandalo F1: Red Bull beccata a manomettere la griglia!

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Scintille in griglia: Red Bull nell’occhio del ciclone per un’infrazione ai danni di Norris

Il weekend di Formula 1 è stato movimentato non solo dall’azione in pista, ma anche da un episodio che ha fatto molto discutere gli addetti ai lavori e gli appassionati. Protagonista, ancora una volta, la scuderia Red Bull, al centro di una polemica per aver toccato – in modo non autorizzato – il marker di partenza sulla griglia di Lando Norris prima della gara. Un gesto che, seppur di pochi secondi, ha attirato l’attenzione della Direzione Gara, sollevando interrogativi su comportamenti, fair play e regolamenti.

All’inizio tutto poteva sembrare solo una piccola irregolarità, ma la situazione è rapidamente diventata argomento di confronto serrato tra le squadre di vertice. Secondo quanto ricostruito, poco prima del giro di formazione, un membro della Red Bull si sarebbe avvicinato al marcatore numerato destinato a Norris (McLaren) e avrebbe toccato l’indicatore della sua posizione in griglia. Questo tipo di comportamento è severamente vietato dalle norme FIA, stabilite proprio per garantire la sicurezza e la regolarità durante le fasi concitate pre-gara.

L’incidente non ha riguardato l’aspetto tecnico della monoposto, ma è comunque oggetto di grande attenzione perché potrebbe aver avuto ricadute psicologiche sulla concentrazione del pilota McLaren in un momento cruciale come la partenza. La presenza di team rivali nella griglia, soprattutto quando vengono toccate attrezzature altrui, è vista con estrema severità dagli ufficiali di gara.

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Dopo aver visionato le immagini e ascoltato i rappresentanti dei team coinvolti, la Direzione Gara ha confermato che il regolamento è stato in effetti violato dalla Red Bull, sottolineando che nessun membro di una squadra può manipolare o anche solo toccare marcatori di altre vetture. Nella motivazione ufficiale, si afferma che anche una minima azione può rappresentare un elemento di disturbo inatteso e avere effetti imprevedibili sull’andamento della gara.

Nonostante la sanzione comminata al team coinvolto sia stata esclusivamente una reprimenda formale – senza penalità sportive o amministrative – la polemica sui limiti del fair play in Formula 1 infiamma il paddock. Voci dal box McLaren hanno fatto sapere che il gesto di Red Bull è stato considerato “del tutto inopportuno”, anche se Norris stesso ha scelto di non alimentare le polemiche, ribadendo la sua totale concentrazione sulla corsa.

Red Bull, dal canto suo, ha pubblicamente ammesso che si è trattato di un errore non intenzionale, assicurando che l’episodio non si ripeterà e che il rispetto delle regole FIA resta una priorità inderogabile. Tuttavia, molti osservatori evidenziano come, nella lotta per i titoli iridati, anche dettagli apparentemente minori possano essere sfruttati per spostare l’ago della bilancia, sia a livello psicologico sia a livello di clima tra i team.

Questo episodio si aggiunge ad una stagione 2024 ricca di colpi di scena e tensioni crescenti. Le rivalità si fanno sempre più aspre e l’attenzione agli aspetti regolamentari è massima: un piccolo gesto o una minima infrazione possono scatenare reazioni imprevedibili e compromettere la serenità dei piloti al via. Essere impeccabili sotto tutti i punti di vista diventa dunque fondamentale non solo per conquistare vittorie in pista, ma anche per mantenere intatta la reputazione agli occhi del mondo.

Gli appassionati di Formula 1, ancora una volta, si ritrovano a dibattere sulle soglie tra strategia, etica sportiva e rispetto delle regole. La speranza è che episodi come questo ricordino a tutti i team che il motorsport è fatto di talento, velocità e tecnica, ma anche di correttezza verso i colleghi e verso il pubblico che segue con passione ogni mossa dal primo all’ultimo giro.