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Red Bull Scopre il Segreto del Motore "Bomba" McLaren!

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Red Bull e la sfida McLaren: nessuna paura per il motore “esplosivo” di Woking

La stagione 2024 di Formula 1 sta riservando molte sorprese in pista, ma uno dei temi più caldi è la crescente performance della McLaren, che da qualche GP sembra in grado di mettere pressione alla dominante Red Bull. Dopo la vittoria di Lando Norris a Miami, il team di Woking si è confermato protagonista in tutti i recenti appuntamenti, alimentando voci su una power unit Honda particolarmente aggressiva e performante. Ma in casa Red Bull le reazioni sono tutt’altro che di preoccupazione.

Secondo numerosi addetti ai lavori, la McLaren avrebbe adottato una nuova mappa motore durante le ultime gare, tanto potente quanto rischiosa per l’affidabilità. In gergo paddock, si parla già di “hand grenade”, ovvero di una vera e propria “bomba a mano” in termini di potenza. Le indiscrezioni hanno trovato eco anche nei team rivali, che si chiedono quanto la squadra inglese sia disposta a rischiare per rendere più competitiva la propria vettura rispetto all’imbattibile RB20.

Il direttore tecnico Red Bull, Pierre Waché, però, spegne gli allarmi: “Non abbiamo mai avuto dubbi sulle capacità tecniche della McLaren, ma la nostra squadra lavora costantemente sul bilanciamento tra performance e affidabilità.” Waché sottolinea che le scelte di mappatura della McLaren non spaventano il team austriaco, convinto che le vere differenze in pista arrivino più dalla gestione degli pneumatici e dal carico aerodinamico che da improvvise esplosioni di cavalli dal motore.

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Certo, nei box si è parlato di come la Mercedes e la Ferrari monitorino costantemente i dati telemetrici McLaren per capire se ci sia effettivamente una svolta tecnica nella gestione dell’ibrido. Ma gli stessi ingegneri Red Bull restano concentrati sulla propria strategia: “Ogni squadra cerca sempre il limite massimo, ma sappiamo che un vantaggio occasionale in termini di potenza non compensa eventuali ritiri dovuti a rotture. La stagione è lunga, e la continuità paga più di una vittoria estemporanea”, ha ribadito Waché.

Inoltre, Max Verstappen ha più volte ribadito come la differenza in pista la facciano principalmente il pacchetto aerodinamico e il lavoro del team ai box. “Non sottovalutiamo nessuno, ma siamo tranquilli sul nostro programma di sviluppo”, ha assicurato l’olandese, sottolineando come Red Bull abbia imparato a non cadere nelle trappole della pressione psicologica. Ancora una volta, la capacità della squadra di Milton Keynes di giocare sulla lunga distanza e di rispondere con solidità ad ogni attacco si conferma uno dei punti di forza.

La vera partita, insomma, si gioca nella capacità di adattarsi da un circuito all’altro, garantendo costanza di prestazione e affidabilità. Red Bull sa bene che McLaren, Ferrari e Mercedes stanno accorciando le distanze, ma al tempo stesso è convinta che i numeri della RB20 restino ancora irraggiungibili se la vettura viene messa nelle migliori condizioni. Un equilibrio perfetto tra strategia, evoluzioni tecniche e gestione dei componenti motore sarà decisivo per arrivare in testa alla bandiera a scacchi nei momenti chiave della stagione.

Gli appassionati di Formula 1 possono quindi prevedere una battaglia vibrante e imprevedibile fino alla fine. Ma una cosa è certa: nella guerra delle power unit e dell’innovazione tecnica, Red Bull non intende concedere il minimo vantaggio agli avversari, continuando a seguire la propria filosofia di sviluppo senza lasciarsi influenzare dalle provocazioni o dalle scelte coraggiose degli altri team.