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Pirelli Shock! Perché Nessuno Vuole la GommA Soft a Baku?

Pirelli Shock! Perché Nessuno Vuole la GommA Soft a Baku?

Squadra FansBRANDS® |

Nel suggestivo scenario cittadino di Baku, il Gran Premio dell’Azerbaijan di Formula 1 si trasforma ogni anno in un banco di prova fondamentale non solo per i piloti, ma anche per gli ingegneri e le strategie delle scuderie. Tra rettilinei infiniti e insidiose curve strette, la gestione delle gomme Pirelli assume un ruolo cruciale: in particolare, l’utilizzo della mescola più morbida, la “Soft”, è stato oggetto di discussione e riflessione da parte dei team, che potrebbero anche optare per soluzioni più conservative.

Questa decisione, apparentemente in controtendenza rispetto al desiderio di massimizzare le performance in qualifica, affonda le sue radici nelle caratteristiche uniche del tracciato azero. A Baku, infatti, si assiste ad una delle più marcate differenze di temperatura tra il manto d’asfalto e le condizioni ambientali rispetto ad altri circuiti del calendario. Le basse temperature e la superficie scivolosa possono compromettere la finestra operativa ideale delle gomme Soft, rischiando surriscaldamento rapido e degrado molto accentuato già dopo pochi giri.

Non sorprende, quindi, che diverse squadre abbiano mostrato in passato una certa riluttanza nell’utilizzare la mescola più tenera sia in prova sia in gara. Inoltre, la presenza di numerose “zone di riposo” tra un settore e l’altro – caratteristica tipica di Baku – impedisce spesso di mantenere costante la temperatura degli pneumatici, mettendo a dura prova la gestione termica non solo della Soft ma anche delle mescole Medium e Hard.

Fans Brands Formula 1

Tuttavia, non è solo una questione di temperatura e superficie: a Baku la Soft si consuma rapidamente nelle fasi iniziali, offrendo sì un grip extra nei giri di lancio, ma richiedendo poi un pit-stop molto anticipato rispetto alle opzioni più dure. Le simulazioni degli strateghi hanno dimostrato che una strategia improntata su un uso eccessivo della Soft potrebbe portare a una perdita di posizione critica nella seconda parte di gara, proprio quando la Safety Car – quasi una costante su questo circuito – rischia di scombinare completamente i piani delle squadre.

Non va inoltre sottovalutata la particolare architettura del tracciato, che alterna lunghi rettilinei a curve ad angolo retto: questo mix comporta sovraccarichi improvvisi sulle superfici degli pneumatici, favorendo blistering e graining in misura maggiore proprio sulla mescola Soft, già per sua natura più sensibile. I team principali hanno quindi sviluppato assetti specifici volti a tutelare più che mai la durata degli pneumatici, anche se questo comporta qualche rinuncia in termini di carico aerodinamico e tempi sul giro.

Le ultime sessioni di simulazione e i dati raccolti nelle prime prove libere confermano la tendenza: la Medium rappresenta la scelta più versatile e bilanciata, in grado di affrontare safety car improvvise o variazioni strategiche senza penalizzare troppo la prestazione. La Hard, infine, potrebbe rivelarsi la punta di diamante per chi punterà su stint particolarmente lunghi e costanti, confidando magari su una gara caotica e spezzettata dai tanti episodi che caratterizzano solitamente il Gran Premio dell’Azerbaijan.

In definitiva, la gestione delle gomme a Baku si conferma un’arte quasi esoterica, dove ogni dettaglio può fare la differenza tra un podio inaspettato e una gara in salita. Gli appassionati di Formula 1 potranno certamente attendersi strategie diversificate, giochi di squadra e colpi di scena legati proprio alle decisioni sulle mescole. In uno dei circuiti più spettacolari e insidiosi del mondiale, la chiave del successo potrebbe quindi nascondersi sotto pochi millimetri di gomma, pronti a fare la storia sulle strade millenarie della capitale azera.