Oscar Piastri, giovane talento australiano della McLaren, si è trovato nuovamente sotto i riflettori del Circus dopo un movimentato Gran Premio del Brasile. Durante la gara di Interlagos, la sua manovra al primo giro ha generato discussioni tra tifosi e addetti ai lavori, riaccendendo il dibattito sull’aggressività in pista, soprattutto nelle primissime fasi di una corsa così caotica come quella di San Paolo.
Il via è stato uno dei più turbolenti dell’intera stagione, con il gruppo compatto che ha affrontato la temutissima esse di Senna. Piastri, partendo dalla parte centrale della griglia, si è trovato coinvolto in una situazione in cui lo spazio era ridotto al minimo. Sorspassato da un lato da Hamilton e dall’altro da Albon, Oscar si è trovato letteralmente “schiacciato”, senza possibilità di defilarsi senza causare potenzialmente un incidente ancora più serio.
Analizzando a posteriori quanto avvenuto in curva 1, Piastri ha spiegato di non aver potuto materialmente scomparire dalla scena o svanire nel nulla, sottolineando come in certe situazioni il margine d’azione per i piloti sia davvero minimo. “Non potevo fare altro, avevo auto su entrambi i lati e una via di fuga assai complicata. In questi casi bisogna affidarsi al buonsenso e all’esperienza, cercando di evitare il peggio”, ha dichiarato il rookie che si sta rapidamente affermando come una delle rivelazioni della stagione.
Queste dichiarazioni trovano riscontro anche nelle analisi degli esperti. Secondo molti, nelle fasi iniziali di una gara di Formula 1 gli incidenti “da imbuto” sono quasi inevitabili, specialmente su circuiti stretti e tecnici come quello brasiliano. I piloti si trovano a dover prendere decisioni in frazioni di secondo, spesso senza poter valutare del tutto la posizione degli avversari e i margini di sicurezza disponibili.
Piastri, dal canto suo, ha dimostrato freddezza e maturità, riuscendo a evitare il contatto nelle prime curve e a riportare la vettura ai box con danni contenuti, nonostante la carambola avvenuta poco più avanti con altri protagonisti della corsa. La direzione gara ha optato per non sanzionare nessuno degli incidenti del via, riconoscendo le circostanze straordinarie e l’inevitabilità che può caratterizzare questi scambi ravvicinati.
Anche Andrea Stella, team principal McLaren, ha difeso con forza il proprio pilota, sottolineando come i primi giri siano sempre un’incognita e costituiscano una lotteria per tutti i partecipanti. L’importante, secondo Stella, è che l’approccio di Piastri resti positivo e proattivo, capace di non farsi condizionare troppo dagli episodi sfortunati ma di focalizzarsi sulla crescita tecnica e psicologica nel medio-lungo periodo.
Il pubblico italiano, notoriamente appassionato di corse e attento all’evoluzione dei giovani talenti, segue con grande interesse la crescita del pilota australiano, il quale ha dimostrato una buona tempra nei momenti difficili e una capacità di lettura delle gare superiore alla media. “Situazioni come quella di domenica fanno parte del bagaglio che ogni pilota deve imparare a gestire – ha aggiunto Stella – e Oscar ha già dimostrato di poter apprendere rapidamente da ogni episodio”.
In un campionato dove la competitività è sempre più serrata e ogni dettaglio può fare la differenza, il caso del Gran Premio del Brasile mette in luce non solo le qualità di Piastri, ma anche la complessità delle decisioni che ogni pilota deve prendere in pochi istanti. Mentre il paddock si prepara alle prossime tappe, resta la sensazione che il giovane della McLaren abbia tutte le carte in regola per continuare a stupire e, soprattutto, per regalare ulteriori emozioni ai tifosi. Sarà interessante vedere come saprà capitalizzare queste esperienze per ottenere risultati ancora più importanti nel prosieguo della stagione.