La stagione 2024 di Formula 1 sta volgendo al termine, ma le emozioni del Circus non finiscono certamente con l’ultima bandiera a scacchi. Una delle occasioni più attese per team e appassionati è rappresentata dal test post-stagionale di Abu Dhabi, che quest’anno si preannuncia ancora più intrigante grazie alla partecipazione di numerosi giovani talenti accanto ai piloti già affermati della griglia. Questa sessione di prove, esercitata tradizionalmente sul circuito di Yas Marina subito dopo l’ultima gara, rappresenta un banco di prova fondamentale per valutare performance, assetti e soprattutto le nuove promesse del motorsport internazionale.
I test post-stagionali non sono soltanto un’opportunità per le scuderie di raccogliere dati utili in vista della prossima stagione, ma anche l’occasione perfetta per i giovani di mettersi in mostra davanti agli osservatori più attenti del paddock. I regolamenti FIA consentono infatti alle squadre di schierare al volante piloti che abbiano disputato un massimo di due Gran Premi: uno scenario praticamente ideale per far debuttare le speranze dei vari settori giovanili e valutare le prestazioni di chi, magari già protagonista in Formula 2 o nelle formule propedeutiche, aspira a sedersi stabilmente in F1.
Quest’anno, le attenzioni si concentrano su una lista davvero stellare di giovani piloti che affiancheranno i titolari nei test di Abu Dhabi. Da un lato ci sono i “simulator driver” delle varie scuderie, spesso impegnati a sviluppare la monoposto virtualmente durante tutto l’anno, dall’altro trovano posto i talenti che si sono già distinti nei campionati cadetti. Il nome di Ollie Bearman, ad esempio, non è più una sorpresa per il grande pubblico: l’inglese, protagonista in F2, continuerà a lavorare con la Ferrari, squadra che lo sta crescendo come potenziale futuro protagonista, affidandogli la monoposto nelle prove post-season. Anche la Red Bull punterà sulla sua giovane promessa, Ayumu Iwasa, che avrà l’occasione di mettersi in luce al fianco di Max Verstappen e Sergio Perez.
Ma le novità non finiscono qui. La Mercedes, da sempre attenta alla valorizzazione del settore giovanile, darà spazio a Frederik Vesti, che ha già sorpreso pubblico e addetti ai lavori con alcuni stint di grande valore nei test precedenti. La McLaren invece punterà su Pato O’Ward, pilota IndyCar legato al team inglese: una scelta interessante che mostra come la squadra di Woking intenda mantenere aperto il dialogo tecnico con la realtà statunitense. Da segnalare anche la presenza del giovane Jack Doohan in Alpine e di Zane Maloney in AlphaTauri, nomi che sicuramente risentiremo spesso nominare negli anni a venire.
Non solo junior driver: alcuni collaudatori avranno occasione di accumulare chilometri preziosi per lo sviluppo delle monoposto 2025. Ad esempio, Antonio Giovinazzi tornerà al volante della Ferrari, mentre Robert Shwartzman sarà impegnato ancora con la SF-24, confermando l’importanza di mantenere piloti esperti nell’organico di test delle grandi squadre. Un approccio che, negli ultimi anni, ha permesso ai top team di ridurre il gap tra simulatore e pista reale, ottimizzando sia i tempi di sviluppo che la raccolta dati per la stagione successiva.
Dai “rookie test” ai long run per la verifica degli pneumatici Pirelli, il test di Abu Dhabi rappresenta un evento chiave anche per la Casa italiana, impegnata a fornire feedback sia relativamente alla costruzione degli pneumatici 2025, sia per ciò che riguarda le mescole che affronteranno il prossimo campionato. Sarà interessante vedere come le varie squadre adatteranno assetti e strategie in base alle informazioni raccolte durante questa fondamentale sessione di lavoro.
Nonostante si tratti di un evento privo del pathos della gara, il test post-stagione di Abu Dhabi è una finestra privilegiata sul futuro immediato della Formula 1. Qui si mettono in mostra le stelle di domani; qui i team gettano le basi per una stagione vincente e qui gli appassionati possono gustare in anteprima le nuove generazioni destinate a scrivere le pagine più emozionanti della storia della Formula 1. In un mondiale sempre più combattuto e spettacolare, ogni chilometro in pista può fare la differenza: le prove di Abu Dhabi sono solo l’inizio di una lunga corsa verso il 2025.
