Shock ad Abu Dhabi: Chi ha davvero dominato le Prove Libere 2?

Shock ad Abu Dhabi: Chi ha davvero dominato le Prove Libere 2?

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Dopo una stagione carica di sorprese e tensioni, il Mondiale di Formula 1 si appresta a vivere le sue ultime, decisive battute nel suggestivo scenario di Abu Dhabi. Il circuito di Yas Marina, noto per la sua atmosfera unica e l’ambientazione al tramonto, ha nuovamente attirato le attenzioni di tutti gli appassionati nella seconda sessione di prove libere, un appuntamento fondamentale per affinare le strategie e saggiare il ritmo gara in condizioni molto simili a quelle che si troveranno domenica in gara.

Il venerdì sera di Yas Marina si è acceso con temperature in lieve calo e condizioni della pista decisamente più favorevoli rispetto al pomeriggio, permettendo ai piloti di spingere al limite e alle squadre di raccogliere dati preziosi sulle gomme soft e medie. Sin dai primi minuti della FP2, l’intensità si è fatta sentire: i top team hanno rapidamente occupato le prime posizioni, confermando quanto sia importante trovare subito il bilanciamento ottimale su un tracciato che non perdona alcuna sbavatura.

Max Verstappen ha subito messo in chiaro le proprie intenzioni, segnando tempi di riferimento e dimostrando una padronanza assoluta della Red Bull RB20 su questa pista. Ma alle sue spalle la concorrenza non è rimasta a guardare: Ferrari e Mercedes, ben decise a chiudere il 2024 in grande stile, hanno mostrato segnali di progresso, in particolare con Charles Leclerc che ha trovato ritmo e costanza durante i long run. Discorso simile per Lewis Hamilton, apparso determinato e fiducioso dopo alcune sessioni altalenanti nella parte centrale della stagione.

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Non sono mancati colpi di scena nelle retrovie: la lotta per la zona punti si preannuncia serratissima, con Aston Martin, McLaren e Alpine pronte a sfruttare ogni errore degli avversari. In particolare, Lando Norris ha ben impressionato nelle simulazioni di qualifica, mentre Fernando Alonso ha lavorato a lungo sui passi gara, sottolineando quanto la gestione delle gomme possa giocare un ruolo cruciale sulla distanza.

Grande attenzione anche alle condizioni della pista, che a Yas Marina evolvono rapidamente con il calare del sole. Il raffreddamento dell’asfalto mette spesso in crisi l’aderenza e costringe ingegneri e piloti a un continuo lavoro di adattamento. E proprio la capacità di interpretare questi cambiamenti potrebbe rivelarsi la chiave per strappare qualche decimo prezioso nella lotta per la pole position.

Uno degli aspetti più discussi tra gli addetti ai lavori è stata la gestione delle Power Unit: su un circuito così tecnico e veloce, trovare il compromesso perfetto tra massima potenza e affidabilità resta un rompicapo per tutti. Non sorprende quindi che molte squadre abbiano optato per mappature conservative nelle prime fasi, per poi cercare il limite sul finale di sessione, quando la pista si presentava nelle condizioni più rappresentative della qualifica.

Il paddock è in fermento e l’attesa è palpabile. I tifosi italiani guardano con speranza alle mosse della Scuderia Ferrari, mentre gli appassionati neutrali attendono con curiosità di capire se davvero la Red Bull sia destinata a dominare fino alla bandiera a scacchi. Ma proprio Abu Dhabi, terra di sorprese e finali mozzafiato, lascia ancora tutto aperto: la seconda sessione di prove libere ha confermato un equilibrio instabile e promette un fine settimana di emozioni forti, degno epilogo per un campionato che ci ha tenuto incollati agli schermi da marzo a oggi.

Resta da vedere chi riuscirà a capitalizzare al meglio la mole di dati raccolti e a trovare il dettaglio che farà la differenza tra il trionfo e la delusione. Una cosa è certa: ad Abu Dhabi la Formula 1 non regala mai spettacoli scontati e anche quest’anno la battaglia fino all’ultimo giro sarà tutta da gustare.