Il Gran Premio di Abu Dhabi 2023 ha rappresentato un epilogo affascinante per una stagione di Formula 1 ricca di emozioni e colpi di scena. Nonostante l'attenzione mediatica fosse tutta rivolta ai consueti duelli tra i team di vertice, un protagonista silenzioso ma decisivo ha saputo catalizzare l'interesse degli addetti ai lavori: Oscar Piastri. Il giovane pilota australiano della McLaren, già autore di prestazioni notevoli durante l'anno, ha giocato un ruolo di rilievo che è andato ben oltre le apparenze.
Il circuito di Yas Marina, con le sue lunghe zone DRS e i settori tecnici, ha messo duramente alla prova le scuderie, sia sul piano strategico che quello della gestione delle gomme. Per la McLaren l'obiettivo era chiaro: sfruttare ogni occasione per consolidare la posizione in campionato davanti alla Aston Martin, cercando di concludere una stagione di crescita in modo brillante. Qui, la performance di Piastri si è rivelata fondamentale, soprattutto nel suo saper interpretare le dinamiche della gara e lavorare in simbiosi con il compagno di squadra Lando Norris.
Fin dalle prime fasi del weekend, la McLaren ha mostrando un'ottima competitività: la vettura si è adattata bene al tracciato e la squadra ha potuto contare sulle doti naturali di Piastri nella gestione delle qualifiche, che si sono concluse con entrambe le monoposto nelle prime file della griglia. Tuttavia, la vera chiave tattica si è svelata durante i giri cruciali della domenica, quando Oscar ha saputo non solo difendersi con intelligenza dagli attacchi rivali, ma anche dettare un passo che ha messo sotto pressione la concorrenza diretta.
Il vero colpo di genio tattico è emerso nel momento in cui Piastri si è trovato a fungere da "scudiero" per Norris, mantenendo un ritmo che ha chiuso la porta agli attacchi di George Russell su Mercedes e reso più complicato il recupero della Ferrari. Questo gioco di squadra, non scontato in una griglia dove spesso prevale l'egoismo del risultato individuale, ha confermato la maturità e il talento dell’australiano, aumentando il valore del contributo dato alla causa McLaren. Non era soltanto questione di posizione in pista, ma di tenere vive le chance del team di difendere il terzo posto nel mondiale costruttori.
La costanza di passo di Piastri ha mandato in crisi chi tentava strategie alternative, limitando le finestre per i sorpassi e obbligando i rivali a rischiare nelle fasi finali. Adottando una condotta di gara pulita ed efficace, Oscar si è confermato uomo squadra di grande affidamento. In un'annata da esordiente, è stato capace di mettere pressione anche a compagni più esperti e di ottenere il rispetto delle altre scuderie.
Oltre al risultato puro, rimane la sensazione che McLaren abbia posto le basi per un futuro luminoso grazie anche alla versatilità e alla disciplina di Piastri. Le sue doti nel trovare grip nei momenti delicati e la rapidità con cui apprende dai dati telemetrici impressionano tecnici e ingegneri. In un contesto in cui ogni dettaglio fa la differenza, saper essere decisivi anche quando i riflettori non sono puntati è il segreto dei grandi talenti.
I tifosi della Formula 1 avranno quindi in Piastri una delle figure da seguire con più attenzione nel prossimo campionato: un pilota che ha dimostrato come intelligenza tattica e dedizione al lavoro di squadra possano cambiare le sorti di una scuderia. La stagione di Oscar si chiude così con la consapevolezza di avere gettato le fondamenta per un futuro da protagonista assoluto nel Circus.