Le nuove regole della Formula 1 sembrano non finire mai di sorprendere. Dopo diversi anni di sperimentazioni e modifiche, la stagione 2024 porta ancora una volta sotto i riflettori i weekend Sprint, le attesissime mini-gare che stanno ridefinendo la percezione del fine settimana di Gran Premio. E, come spesso accade quando si introduce una danza con le regole, il focus si sposta rapidamente sulla gestione dei tempi, sulle strategie dei team e sui piccoli-grandi dettagli che possono decidere le sorti di una sessione. Uno dei nodi interessanti riguarda proprio le sessioni di prove libere durante questi speciali eventi, che da quest’anno possono essere prolungate nel caso vengano interrotte da una bandiera rossa.
Da sempre, la Formula 1 è un laboratorio di innovazioni tecniche e regolamentari. I team, le squadre e i piloti sfruttano ogni minuto in pista per ottimizzare il setup e raccogliere dati preziosi in vista della qualifica e della gara. Tuttavia, nei fine settimana Sprint il tempo è ridotto all’osso: una singola sessione di prove libere, di appena 60 minuti, funge da unico spazio per test e regolazioni, prima che le monoposto vengano "congelate" secondo il regime di parco chiuso. Se una bandiera rossa blocca l’azione per un guasto o un incidente, il rischio di compromettere pesantemente la preparazione cresce esponenzialmente.
Per rispondere a queste criticità, la FIA ha ora previsto una deroga regolamentare specifica per le prove libere nei weekend Sprint: la sessione potrà essere estesa, caso per caso, per recuperare parte del tempo perso in caso di bandiera rossa. Una scelta dettata sia dal buon senso che dalle pressioni dei team che, troppo spesso, si sono ritrovati a dover sacrificare preziosi minuti a causa di circostanze totalmente imprevedibili.
Il regolamento, nella sua nuova versione, attribuisce ai direttori di gara una maggiore flessibilità: potranno estendere le PL1 (le uniche libere dei weekend Sprint) fino a un massimo ragionevole per compensare le interruzioni, garantendo così a tutti i team la possibilità di completare i programmi previsti. È importante però sottolineare che questa estensione non sarà automatica. Verrà valutata di volta in volta, considerando la durata della bandiera rossa e il tempo effettivamente perso in pista.
Per i tecnici e gli addetti ai lavori, questa mossa rappresenta una vera e propria boccata d’aria. In un calendario sempre più fitto – 24 gare e 6 Sprint – ogni secondo di prove diventa fondamentale per lavorare su assetti, sviluppo gomme e simulazioni di passo gara. Un’interruzione di 10-15 minuti, in passato, avrebbe costretto team come Ferrari, Mercedes o Red Bull a rivedere in toto le strategie di raccolta dati. Ora, invece, ci sarà una maggiore equità e un miglior equilibrio competitivo.
Ma le novità non si fermano qui. La F1, sempre attenta alle esigenze degli spettatori e dei broadcaster internazionali, garantisce anche così un prodotto di qualità: le estensioni permetteranno al pubblico di seguire l’azione senza il rischio di sessioni troppo corte, mantenendo alta la tensione e lo spettacolo. I tifosi italiani e mondiali avranno così la sicurezza di vedere i loro beniamini in pista per più tempo, senza il timore che un singolo incidente rovini preparativi e show.
Queste nuove direttive sottolineano la volontà della FIA e di Formula 1 di non lasciare nulla al caso, accogliendo suggerimenti di tutte le scuderie per promuovere la sportività e lo spettacolo. I fine settimana Sprint, già caratterizzati da grande imprevedibilità, diventano così ancora più equilibrati, riducendo al minimo la possibilità che un contrattempo penalizzi oltre misura le squadre.
Per le prossime gare Sprint a Miami, Austria, Austin, Brasile, Qatar e Cina, si prevede già grande fermento tra gli ingegneri, che potranno lavorare con maggiore serenità e precisione. I fan potranno quindi attendersi una battaglia ancora più avvincente, fatta di dettagli, azzardi tattici e colpi di scena… persino durante le prove libere!