🔥 BLACK FRIDAY

  • Spedizione gratuita

    Su tutti gli ordini superiori a 150 €

  • Tempi di consegna

    3-5 giorni lavorativi

  • Tutti i prodotti

    In magazzino

  • Restituzione facile

    Garanzia di sostituzione di 180 giorni

Vuoi Sapere Cosa è Successo Davvero nella FP2 di Las Vegas? Scoprilo Ora!

Vuoi Sapere Cosa è Successo Davvero nella FP2 di Las Vegas? Scoprilo Ora!

Squadra FansBRANDS® |

La seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Las Vegas ha offerto agli appassionati di Formula 1 uno spettacolo degno della capitale mondiale dell’intrattenimento, tra scenari mozzafiato, imprevisti inaspettati e una lotta serrata tra i protagonisti del mondiale. Dopo una prima sessione contrassegnata da problemi tecnici alla pista, i piloti e i team si sono ritrovati a dover affrontare nuove condizioni sconosciute, con temperature rigide e un asfalto mai testato prima che ha messo a dura prova sia la tenuta delle gomme che il ritmo gara.

Questa pista cittadina, che si snoda sul celebre Strip, ha rappresentato una vera sfida anche per i piloti più esperti. La rapidità dei rettilinei contrasta con la tecnicità delle curve strette e delle frenate improvvise. Il traffico in pista si è rivelato un fattore determinante nella ricerca del giro veloce, come si è potuto notare da alcune situazioni al limite, tra bandiere gialle e incertezze sulla traiettoria migliore.

Uno dei temi della serata è stato senza dubbio la gestione delle gomme. Le basse temperature e l’asfalto ancora “vergine” hanno creato enormi difficoltà nell’innesco ideale degli pneumatici, soprattutto per chi era chiamato a simulare il passo gara. Alcuni team hanno scelto di sacrificare la velocità pura nel giro singolo per concentrare il lavoro sull’assetto da gara e sulla comprensione del degrado, una strategia che potrebbe rivelarsi vincente nella notte di domenica.

Banner Formula 1 FansBrands

Non sono mancati i colpi di scena. Alcuni piloti hanno lamentato difficoltà nei primi giri, segnalando vibrazioni e perdita di aderenza al posteriore. Gli ingegneri ai box si sono visti costretti a un continuo lavoro sui settaggi per ottimizzare la resa delle vetture su quella che, a tutti gli effetti, si sta confermando come una delle piste più complesse del calendario. Il traffico cittadino, inoltre, ha reso le simulazioni di qualifica quanto mai complicate.

Tra i protagonisti della sessione spiccano alcuni outsider, che sono riusciti a sfruttare al meglio le condizioni mutevoli della pista per mettersi in luce con prestazioni sorprendenti. Mentre i team di vertice, come Ferrari e Red Bull, si sono alternati in testa alla classifica dei tempi, qualcuno nelle retrovie ha trovato l’assetto ideale per spingersi davanti a nomi più blasonati, confermando quanto sia impronosticabile questo weekend a Las Vegas.

Il setup delle monoposto ha richiesto grande flessibilità: chi ha puntato su una configurazione scarica per i lunghi rettilinei ha dovuto fare i conti con problemi di sovrasterzo nelle curve lente, mentre chi ha preferito maggior carico aerodinamico ha faticato a raggiungere velocità di punta all’altezza dei concorrenti. La variabile strategica, quindi, potrebbe essere una delle chiavi di lettura della gara.

Altro elemento cruciale è stato l’adattamento dei piloti al layout particolarissimo del circuito cittadino: la visibilità ridotta in alcuni punti, i muretti vicinissimi e il freddo pungente non hanno concesso errori. Le telemetrie mostrano quanto sia difficile portare in temperatura la gomma anteriore sinistra, soprattutto nell’ultimo settore, mettendo i piloti di fronte a un dilemma tattico: rischiare sulla staccata o preservare le gomme per il finale.

L’atmosfera attorno alla seconda sessione di prove libere è stata elettrica come non mai, con il pubblico entusiasta sugli spalti e una città intera catapultata nel cuore della Formula 1. La sensazione, parlando con tecnici, piloti e addetti ai lavori, è che il Gran Premio di Las Vegas possa davvero rimescolare le carte in questa fase decisiva mondiale, grazie a un circuito che non perdona la minima sbavatura e a condizioni meteorologiche imprevedibili.

Del resto, Las Vegas non è mai stata una città per chi ama il gioco facile o scontato: qui il rischio è la regola, e la seconda sessione di prove libere lo ha dimostrato ancora una volta. L’attesa per la qualifica e per la gara si fa dunque febbrile, con tutti i fan pronti a scommettere su chi saprà domare il circuito più spettacolare e imprevedibile della stagione.