La terza sessione di prove libere del Gran Premio di Las Vegas 2025 ha regalato agli appassionati della Formula 1 emozioni intense, sorprese e spunti tecnici degni di un fine settimana tra i più attesi del calendario. Sullo sfondo scintillante della Strip, i venti piloti sono scesi in pista per l’ultimo banco di prova prima delle decisive qualifiche, in una sessione che ha mescolato tensione, ricerca del limite e strategie differenti tra le scuderie. L’atmosfera notturna della città che non dorme mai ha reso ancora più affascinanti i giri veloci, con le strade del centro trasformate in uno dei circuiti cittadini più veloci e insidiosi della stagione.
La lotta al vertice si è accesa fin dai primi minuti: i principali team hanno affrontato la sessione con obiettivi differenti, chi cercando la massima prestazione sul giro secco, chi studiando la resa delle gomme su stint più lunghi in previsione di una gara che si prospetta molto incerta sia dal punto di vista meteo che dell’usura degli pneumatici. Particolarmente interessante il duello tra Red Bull, Ferrari e Mercedes, con la McLaren pronta ad approfittare di eventuali errori e step evolutivi mostrati già nelle ultime gare della stagione.
A differenza delle prove precedenti, le temperature sono state più stabili, permettendo alle squadre di raccogliere dati finalmente comparabili, soprattutto sulle mescole più morbide portate da Pirelli. Proprio la ricerca del perfetto bilanciamento tra grip e velocità nei lunghi rettilinei ha condizionato numerosi settaggi, costringendo gli ingegneri a scelte anche coraggiose sulle regolazioni delle ali e dei carichi aerodinamici.
Tra i protagonisti della sessione spicca la prestazione di Max Verstappen, abile nel trovare pulizia e velocità già dai primi attacchi al tempo, mentre Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno esaltato il potenziale della Ferrari sulle curve a medio-alta velocità, lasciando intendere che la rossa può dire la sua anche in un tracciato così diverso da quelli più tradizionali. Lewis Hamilton, dal canto suo, ha lavorato silenziosamente su diversi assetti, segno che la Mercedes sta ancora cercando la soluzione ottimale per gestire al meglio sia traffico che temperature.
Non sono mancati colpi di scena e piccoli errori: diversi piloti hanno toccato i muretti o sono finiti oltre le linee bianche in alcune frenate difficili, sottolineando quanto Las Vegas metta a dura prova la concentrazione e la sensibilità di guida. Da monitorare attentamente la gestione dei track limits, che nelle ultime ore è stata materia di discussione tra FIA e team per scongiurare penalità che potrebbero incidere pesantemente sulle sorti della qualifica.
Interessante anche la performance delle Alpine, che hanno mostrato segnali di ripresa rispetto all’inizio della stagione, e quella delle Aston Martin, attente nella gestione delle gomme nei long run, aspetto cruciale su questo tracciato. Alfa Romeo e Haas hanno sperimentato strategie differenziate, cercando di sfruttare ogni occasione per piazzare almeno una vettura in Q2: ogni dettaglio può fare la differenza su un circuito dove il margine di miglioramento è risicatissimo.
La sessione si è chiusa con tempi molto ravvicinati: appena un secondo separa i primi dieci piloti, confermando l’altissimo livello di competitività che ci accompagnerà in qualifica. La sensazione è che in questa Las Vegas tutto sia ancora aperto e che le carte saranno rimescolate fino all’ultimo secondo della Q3. Gli appassionati possono aspettarsi una battaglia senza esclusione di colpi tra i big della categoria, con il cronometro a dettare legge e le luci artificiali della città a fare da suggestiva cornice.
Restano incognite importanti: come evolverà la pista nelle prossime ore? Sarà decisivo il fattore gomme, oppure prevarrà il carico aerodinamico? Quel che è certo è che questa terza sessione di prove libere ha acceso una vera e propria miccia in vista del weekend di gara, promettendo uno spettacolo degno della Formula 1 più pura, fatta di rischio, ingegno e pura velocità.