Il Gran Premio di Las Vegas 2023 sarà ricordato come una delle gare più complesse della stagione per Lewis Hamilton e la Mercedes. Il sette volte campione del mondo, reduce da una serie di prestazioni convincenti, si è trovato inaspettatamente in difficoltà nell’affascinante quanto insidioso circuito cittadino del Nevada. La pista, nuova per gran parte dei team, ha messo alla prova l’abilità dei piloti e la capacità delle squadre di adattarsi rapidamente, con Hamilton che non è riuscito a trovare il feeling con la monoposto per tutto il weekend.
La Ferrari ha dato il ritmo per buona parte delle sessioni, ma la vera sorpresa è stata la mancanza di velocità della Mercedes, tradizionalmente molto competitiva nei circuiti cittadini. Hamilton, abituato a esprimersi al meglio sulle strade cittadine grazie allo stile di guida preciso e aggressivo, ha invece lamentato una totale assenza di grip e il continuo slittamento delle gomme, soprattutto nella lotta per il passaggio in Q3 e durante il lungo stint in gara.
A peggiorare la situazione sono arrivati contatti e incidenti: Hamilton è stato coinvolto in un paio di episodi sfortunati che hanno compromesso la sua strategia e, di conseguenza, la prestazione finale. Dopo il contatto con Piastri della McLaren, il britannico si è visto costretto a ricostruire la sua gara, tentando il tutto per tutto con strategie alternative. Tuttavia, il ritmo micaelico che aveva dimostrato in altre tappe del mondiale non si è visto, lasciandolo lontano dal podio.
Hamilton ha descritto il fine settimana come “orribile” e ha evidenziato con sincerità tutte le difficoltà affrontate: mancanza di aderenza, assetto non ottimale e cambiamenti repentini delle temperature, che hanno letteralmente mandato in crisi la gestione degli pneumatici. Mentre alcuni colleghi, come Leclerc e Verstappen, sono riusciti a ottenere il massimo dalle proprie vetture, Hamilton ha dovuto fare i conti con una Mercedes che sulle strade illuminate di Las Vegas si è trovata fuori dalla zona di comfort.
Nonostante i notevoli sforzi del team di Brackley nell'apportare modifiche tra le sessioni, nessuna soluzione si è rivelata sufficientemente efficace. Hamilton ha sottolineato come l'intero fine settimana abbia rappresentato una lezione su quanto rapidamente possa cambiare l’interpretazione dei tracciati cittadini e di come il team debba lavorare ancora di più per ridurre il gap dalle scuderie di testa, soprattutto in vista della prossima stagione.
C’è però anche un aspetto positivo: la reazione di Lewis a fine gara. L’esperienza del sette volte iridato gli consente di affrontare queste “batoste” con lo sguardo già rivolto al futuro, sostenendo con forza la squadra e accettando la sfida dei nuovi circuiti. È proprio questa mentalità ad aver fatto di Hamilton una leggenda, mostrando una resilienza fuori dal comune anche nei weekend più difficili.
Il GP di Las Vegas sottolinea, una volta di più, quanto sia imprevedibile e combattuta la Formula 1 moderna. Le differenze tra le monoposto sono ormai minime, e spesso sono i dettagli, una strategia ben ponderata o la capacità di adattamento del pilota a fare la differenza. Hamilton ha chiuso un fine settimana difficile ma ha ribadito che non basta una singola gara a cambiare il valore di una stagione in cui ha spesso trascinato la Mercedes oltre i propri limiti tecnici.
L’attenzione si sposta ora sulle prossime sfide del mondiale, dove Lewis e il team Mercedes avranno l’opportunità di riscattarsi e dimostrare che anche dalle difficoltà più acute si possono trarre insegnamenti preziosi, alimentando la passione dei tifosi e scrivendo nuove pagine nella storia della Formula 1.