La Formula 1 si prepara a sbarcare nell’affascinante scenario di Città del Messico per il Gran Premio del 2025. Questa pista, situata a oltre 2200 metri sul livello del mare, presenta caratteristiche uniche che sfidano sia tecnici che piloti. Non è soltanto il tracciato dell’Autodromo Hermanos Rodriguez a mettere alla prova i team, ma anche le condizioni climatiche, la rarefazione dell’aria e il particolare stress a cui vengono sottoposte le gomme Pirelli ogni anno.
Il Gran Premio del Messico si distingue per un asfalto storicamente molto liscio, fattore che rende la gestione degli pneumatici ancora più determinante. Le curve veloci del settore “Esses”, il lento passaggio dello stadio Foro Sol e i lunghi rettilinei rappresentano un mosaico tecnico che richiede una strategia precisa nella scelta e nell’utilizzo dei compound delle gomme. Quest’anno, Pirelli ha optato per una selezione di mescole molto orientata all’equilibrio: C2 (hard), C3 (medium) e C4 (soft). Questa combinazione permette ai team di lavorare su strategie differenziate e offre una finestra operativa ideale sia per stint aggressivi che conservativi.
A fare la differenza, però, sarà come sempre la gestione della temperatura degli pneumatici. Il Messico, grazie alla sua altitudine e alla conseguente minore pressione atmosferica, rende difficile mantenere le gomme in finestra, specialmente in qualifica. Tant’è che spesso vediamo team e piloti fare più di un giro di riscaldamento, strategia insolita rispetto ad altri tracciati. Inoltre, la bassa aderenza all’inizio del weekend costringe le squadre a monitorare con grande attenzione l’evoluzione della pista.
Le opzioni tattiche si moltiplicano. Alcune scuderie potrebbero tentare la carta a una sola sosta, sfruttando la durezza dei C2, mentre altre potrebbero optare per una strategia più aggressiva, magari passando dalle soft alle medium, valutando il consumo effettivo durante il GP. Negli ultimi anni, la safety car ha spesso giocato un ruolo cruciale sul circuito messicano, sorprendendo gli strateghi ai box e rivoluzionando l’ordine delle posizioni, anche grazie alla versatilità delle mescole scelte da Pirelli.
Non va dimenticato il ruolo che il meteo potrebbe recitare. Sebbene il periodo dell’anno sia tradizionalmente asciutto, un improvviso acquazzone ha dimostrato di poter cambiare le carte in tavola, mettendo ulteriormente sotto pressione piloti e tecnici. La rapidità di reazione ai box e il saper leggere in anticipo il degrado degli pneumatici potrebbero risultare determinanti per la corsa al gradino più alto del podio.
La varietà di strategie sarà, quindi, uno dei fili conduttori dell’evento. Le squadre più abili nello sfruttare a pieno la finestra di utilizzo delle gomme potranno aspirare a risultati sorprendenti, magari approfittando di una partenza perfetta o di un pit stop ben calibrato. Attenzione particolare a team come Ferrari e McLaren, storicamente abili a interpretare le caratteristiche tecniche del Messico, ma guai a sottovalutare Red Bull sul tracciato di casa di Sergio Perez, dove il tifo si preannuncia incandescente.
In attesa di scoprire come si evolverà il weekend, una cosa è certa: la combinazione tra scelte Pirelli, condizioni ambientali particolari e la proverbiale imprevedibilità messicana renderà l’appuntamento di Città del Messico uno degli highlight della stagione 2025. I fan potranno gustarsi uno spettacolo ricco di colpi di scena, con le gomme a recitare un ruolo davvero da protagoniste nella rincorsa al titolo mondiale.