Il primo turno di prove libere del Gran Premio di San Paolo si è aperto sotto cieli mutevoli, accogliendo i team e i piloti con quella tipica atmosfera brasiliana di adrenalina e spettacolo. Interlagos, circuito storico e imprevedibile, non ha deluso nemmeno questa volta, regalando già nelle prime battute colpi di scena, strategie sorprendenti e una classifica molto più compatta del previsto. Ma il dato di giornata è uno: la McLaren vola con un uno-due che fa sognare i tifosi della scuderia di Woking e mette in allerta Ferrari, Mercedes e Red Bull.
A guidare la tabella dei tempi è stato Lando Norris, che con un giro estremamente pulito ha firmato il riferimento cronometrico davanti al proprio compagno di squadra, Oscar Piastri. I due piloti si sono distinti per velocità e costanza nell’arco di tutta la sessione, portando la McLaren in vetta alle classifiche proprio nell’unico turno disponibile prima delle qualifiche Sprint. Sottolineando così un momento di forma eccezionale per la scuderia britannica, che conferma il suo stato di grazia non solo nei primi minuti, ma anche nella simulazione di passo gara.
Dietro alle monoposto papaya, si sono piazzate le Mercedes, con Lewis Hamilton e George Russell pronti a recitare un ruolo da protagonisti nell’intenso weekend brasiliano. Nonostante qualche problema di aderenza nelle prime fasi, le Frecce d’Argento hanno lavorato molto sul setup in prospettiva di una gara veloce, con diverse prove di mappature motore e gestione gomma. Anche le Ferrari, pur meno brillanti rispetto alle ultime settimane, hanno mostrato segnali di risveglio con Charles Leclerc e Carlos Sainz determinati a ridurre il gap dai rivali.
Un dato interessante di questa FP1 è stato l’alto livello di competitività riscontrato dall’intera griglia: i primi dieci piloti sono racchiusi in meno di un secondo, segnale di quanto la Sprint Race e la mancanza di dati costringeranno i team a scelte rischiose soprattutto in termini di strategia gomme. I tecnici infatti avranno un tempo limitatissimo per raccogliere informazioni e preparare sia qualifiche che gara vera e propria, aumentando il coefficiente di imprevedibilità che da sempre rende Interlagos una tappa speciale del mondiale.
Non sono mancate le difficoltà per altri top team: Max Verstappen ha limitato il chilometraggio preferendo preservare gomme e componenti, mentre Sergio Perez ha faticato a trovare il ritmo, complice una Red Bull meno efficace sui dossi brasiliani rispetto ai circuiti precedenti. In casa Aston Martin invece si è lavorato su soluzioni aerodinamiche differenziate, con Alonso e Stroll impegnati in comparazioni per trovare la miglior finestra di utilizzo della monoposto.
Da sottolineare anche le buone performance di Alfa Romeo e Williams, che con Bottas e Albon hanno sorpreso per velocità sul giro secco. Hulkenberg e Magnussen hanno invece portato la Haas a ridosso della zona punti virtuale, segno di una competitività imprevedibile per le qualifiche Sprint. I piloti rookie come Lawson e Sargeant hanno sfruttato al massimo i pochi minuti a disposizione per prendere confidenza con il tracciato, consapevoli che ogni dettaglio può fare la differenza.
Con queste premesse, la qualifica Sprint si annuncia combattutissima: l’incertezza sulla gestione gomme, la variabilità meteo tipica di San Paolo e l’equilibrio tra i team di vertice promettono uno spettacolo imperdibile sia per i cultori della tecnica che per gli appassionati del sorpasso. L’appuntamento è per una sessione che potrebbe mettere già in discussione le gerarchie viste finora e forse aprire un nuovo capitolo in questa avvincente stagione di Formula 1.