Il secondo turno di prove libere del Gran Premio di Las Vegas ha acceso i riflettori su una sessione tanto spettacolare quanto ricca di spunti tecnici per i team e gli appassionati. In una cornice unica, illuminata dalle luci scintillanti della Strip, Lando Norris ha saputo sfruttare al meglio la sua McLaren, fermando il cronometro su un tempo che ha sorpreso tutti, mettendolo davanti a piloti ben più esperti e consolidati nella categoria.
Dietro di lui, come una vera promettente rivelazione, è spuntato Andrea Kimi Antonelli, che ha fatto parlare ancora una volta di sé dopo il debutto nelle prove ufficiali del weekend. Il giovane talento italiano, al volante della Mercedes, ha mostrato non solo velocità pura nelle condizioni notturne del circuito cittadino, ma anche una notevole maturità nella gestione della pressione, strappando la seconda posizione e facendo sussultare gli appassionati tricolori.
Immediatamente più attardato, troviamo Charles Leclerc che, con la sua Ferrari, ha chiuso la top tre; il monegasco, mai domo, ha cercato soluzioni di compromesso tra velocità punta e trazione, sfruttando le nuove soluzioni portate a Las Vegas dal team di Maranello. La prestazione di Leclerc fa ben sperare per il weekend, anche se il ritmo mostrato dalla McLaren e la sorpresa Antonelli obbligheranno la Scuderia a trovare quell’ultimo guizzo per combattere ad armi pari in qualifica e in gara.
La sessione è stata particolarmente interessante non solo per i tempi, ma anche per la mole di dati raccolti durante le simulazioni di passo gara. Norris è apparso particolarmente a suo agio con le temperature basse, forse complice la nuova specifica del fondo installato sulla sua monoposto, che ha garantito maggiore stabilità nelle curve veloci del tracciato americano. Antonelli, invece, ha stupito tutti per la precisione nei punti di staccata e nella gestione delle gomme, elementi fondamentali su un asfalto ancora poco gommato e ricco di insidie.
Non sono mancate le difficoltà per le Red Bull, che hanno incontrato qualche problema di bilanciamento, rimanendo leggermente più attardate rispetto alle attese. Verstappen ha lamentato problemi di grip, soprattutto nella centralina delle curve rapide, mentre Perez ha speso buona parte della sessione alla ricerca di qualche decimo attraverso modifiche di assetto. Se da una parte i campioni in carica non sembrano in pieno controllo, dall’altra questo scenario apre la porta a una qualifica incerta e potenzialmente ricca di colpi di scena.
Tifosi e addetti ai lavori sono già proiettati verso le prossime sessioni, con la curiosità di vedere se Norris riuscirà a confermarsi e se Antonelli saprà gestire la pressione di una prima fila potenziale. Particolare attenzione andrà data alla strategia gomme: le temperature basse della tarda serata di Las Vegas potrebbero giocare un ruolo cruciale nella gestione della mescola, e la differenza potrebbe farla proprio chi saprà interpretare meglio questo aspetto.
Las Vegas si conferma, anche nelle prove libere, una delle tappe più affascinanti e tecnicamente complesse del calendario. Le luci della città sembrano esaltare i protagonisti della pista, regalando ai tifosi uno spettacolo imprevedibile e pronto a sorprendere ancora. Sarà una lunga notte per ingegneri e piloti, nella speranza di trovare il giro perfetto tra i casinò e le scommesse dell’asfalto americano.
