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Endet 8. Oktober 2025 um 23:59

**McLaren in Crisi! Ecco perché la F1 2025 è Impossibile da Guidare**

**McLaren in Crisi! Ecco perché la F1 2025 è Impossibile da Guidare**

Squadra FansBRANDS® |

La stagione 2024 di Formula 1 ha riservato molte sorprese, ma uno degli argomenti più dibattuti nel paddock è sicuramente il comportamento dinamico della McLaren MCL38, vettura che, sin dai primi test, ha mostrato una personalità forte ed esigente. Ciò è emerso chiaramente durante il Gran Premio dell’Azerbaigian a Baku, dove la monoposto britannica ha messo in luce sia i propri punti di forza, sia i limiti legati all’aerodinamica e al setup meccanico.

I team principal di Woking hanno lavorato instancabilmente durante l’inverno, portando un pacchetto aggiornamenti notevole al debutto di stagione. Gli ingegneri hanno spinto molto sul nuovo concetto aerodinamico, nella speranza di ottenere quella manciata di decimi che fanno la differenza tra vittoria e assenza di podio, ma il tracciato cittadino di Baku, con le sue curve a 90 gradi e i lunghi rettilinei, ha messo in crisi la guidabilità della monoposto. Lando Norris e Oscar Piastri hanno riportato difficoltà nel trovare il giusto equilibrio tra stabilità in ingresso curva e trazione all’uscita, evidenziando una tendenza alla perdita improvvisa di aderenza del posteriore.

Nonostante la squadra sia riuscita a estrarre prestazioni notevoli in qualifica, durante la gara la gestione delle gomme e la costanza di ritmo hanno rappresentato autentiche sfide. L’MCL38 sembra aver ereditato il carattere nervoso del suo predecessore: il retrotreno è spesso il punto debole e i piloti sono costretti a guidare con la massima attenzione, limitando così la loro aggressività in certe fasi cruciali della corsa.

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In particolare, la conformazione del circuito di Baku sottolinea quanto sia fondamentale per una vettura moderna trovare il compromesso giusto tra la necessità di essere veloci nei settori ad alta velocità, senza compromettere troppo la trazione nei tratti più lenti. Alla McLaren, la ricerca di downforce senza penalizzare la resistenza all’avanzamento rischia di diventare un vero rompicapo tecnico, soprattutto quando si tratta di stabilizzare l’asse posteriore. Gli ingegneri hanno già annunciato nuovi sviluppi in arrivo, ma il vero punto critico resta la maggiore o minore “gentilezza” della monoposto sulle gomme posteriori, da sempre tallone d’Achille del team.

C’è però un aspetto che fa ben sperare i tifosi della scuderia britannica: nonostante i problemi di handling, la McLaren ha dimostrato nelle ultime stagioni una rara capacità di crescita durante l’anno. Il lavoro in fabbrica e in pista, unito al feedback di Norris e Piastri, consente agli ingegneri di progettare soluzioni innovative, spesso implementate rapidamente. Un fatto che lascia presagire una seconda parte di stagione ricca di sorprese.

Un altro elemento chiave sarà la capacità dei due piloti di adattarsi: Norris si è distinto per la sua sensibilità di guida nelle condizioni più estreme, mentre Piastri, alla sua seconda stagione completa, continua a sorprendere per maturità e capacità di adattamento. La crescita di entrambi sarà fondamentale per riportare la McLaren nelle prime posizioni sia in classifica piloti sia costruttori.

Guardando oltre Baku, il calendario presenta circuiti dai profili molto diversi, dove la McLaren potrebbe capitalizzare i suoi punti di forza, soprattutto se riuscirà a migliorare la stabilità del posteriore e l’efficienza aerodinamica. I fan possono attendersi una lotta accesa con Ferrari, Mercedes e Aston Martin, e non è da escludere che, con qualche ritocco tecnico mirato, la “papaya car” torni presto a giocarsi podi e, perché no, qualche vittoria.

Siamo solo all’inizio di una stagione che si annuncia indecifrabile: la gara di Baku ha confermato che a volte la sottile linea tra una vettura difficile e una capolavoro sta nella capacità di convertire i difetti in punti di forza. La McLaren ci sta provando con determinazione, e i tifosi sanno che in F1, nulla è impossibile fino alla bandiera a scacchi.