Nella stagione di Formula 1 2024, la Red Bull ha impressionato nuovamente il paddock, confermandosi non solo una forza dominante, ma eguagliando un primato storico detenuto unicamente dalla McLaren. L’inarrestabile sequenza di vittorie e piazzamenti di vertice ha garantito al team di Milton Keynes la conquista aritmetica del titolo Costruttori con ben sei gare d’anticipo, un’impresa che mancava dai tempi della leggendaria McLaren del 1988.
La squadra guidata da Christian Horner, con Max Verstappen e Sergio Perez, ha saputo massimizzare il potenziale della RB20, offrendo prestazioni senza pari su circuiti di differenti caratteristiche. Il dominio Red Bull 2024 riecheggia il ciclo dorato degli anni precedenti ma acquisisce oggi un significato storico più profondo: eguagliare la McLaren MP4/4 di Ayrton Senna e Alain Prost, forse la vettura più iconica e vincente di sempre, capace anch’essa di chiudere la partita mondiale con sei tappe ancora a calendario.
Questo traguardo sottolinea quanto sia raro, nella storia moderna della Formula 1, assistere a un simile livello di superiorità. La concatenazione di affidabilità, strategie impeccabili e gestione piloti ha permesso a Red Bull di resistere anche agli exploit occasionali di team rivali come Ferrari, McLaren e Mercedes, consolidando il gap tecnico e mentale nei confronti degli avversari.

Non sorprende dunque che siano ricominciati i paragoni con altre ere gloriose del motorsport. Nel 1988 la McLaren aveva dominato la stagione, vincendo 15 delle 16 gare, grazie a un mix di tecnologia pionieristica e la straordinaria sinergia tra i propri piloti di punta. Oggi la Red Bull, pur in un contesto tecnico e regolamentare profondamente mutato, si trova a respirare la stessa aria rarefatta dei giganti della storia.
Un dato che fa riflettere: se consideriamo i sei titoli costruttori conquistati dalla Red Bull fino a oggi, cinque di essi sono arrivati negli ultimi sette campionati, a testimonianza di una supremazia tanto solida quanto longevità e costante. La scuderia inglese-britannica è salita al vertice attraverso un percorso di sviluppo tecnologico incentrato sull’aerodinamica—vero marchio di fabbrica di Adrian Newey — e una mentalità orientata allo sfruttamento di ogni dettaglio regolamentare e di setup.
Dal punto di vista delle statistiche individuali, Max Verstappen aggiunge un altro tassello alla propria leggendaria carriera: il pilota olandese sta riscrivendo i record personali e non solo, mettendo in discussione la stessa narrazione del dominio Mercedes dell’era ibrida. La partnership con Sergio Perez, sebbene non sempre priva di scossoni, si è rivelata cruciale nel capitalizzare punti pesanti nei momenti decisivi, garantendo al team una doppia minaccia costante sugli avversari.
Tra le curiosità più gustose di questa stagione, si segnala la frequenza con cui Red Bull ha monopolizzato non solo il podio, ma anche le prime file nelle qualifiche — un indizio della supremazia tecnica che riescono a esprimere sia in condizioni di qualifica che su lunga distanza. Questo dominio rafforza l’attesa e la curiosità dei tifosi, che ora si chiedono se le sei gare rimanenti regaleranno ulteriori record, oppure nuovi colpi di scena nel tentativo degli altri team di colmare il gap.
A prescindere da quanto accadrà nel resto del calendario, la stagione 2024 è già entrata di diritto negli annali della Formula 1, rafforzando il ruolo di Red Bull tra le superpotenze di sempre. E come ogni stagione stellare che si rispetti, i fan guardano già con trepidazione al 2025, curiosi di scoprire quale sarà la prossima mossa nello scacchiere in continua evoluzione della Formula 1.