Il secondo turno di prove libere del Gran Premio di Las Vegas 2025 ha infiammato la notte americana regalando agli appassionati uno spettacolo ricco di colpi di scena e spunti tecnici di grande rilevanza. La pista, ancora una volta, ha evidenziato quanto questo circuito cittadino sia imprevedibile e capace di metter in difficoltà anche i piloti più esperti della griglia. Le basse temperature e le caratteristiche uniche dell’asfalto di Las Vegas hanno reso complicata la gestione degli pneumatici e la ricerca del giusto bilanciamento delle monoposto.
Fin dai primissimi minuti della sessione è stato chiaro che i team stavano adottando strategie ben differenziate: mentre alcune squadre si sono concentrate sulla simulazione di qualifica, altri hanno optato per stint più lunghi, lavorando sul passo gara in vista della domenica. I tempi sono rimasti molto ravvicinati, a testimonianza di una competitività sempre più accentuata in questo 2025 che vede i valori in campo notevolmente livellati, soprattutto tra i team di vertice e i sorprendenti outsider.
Non sono mancate le insidie nei punti più impegnativi del tracciato, in particolare nei lunghi rettilinei che precedono le curve a 90 gradi, spesso teatro di inaspettati bloccaggi e traversi. Alcuni piloti, tra cui protagonisti della lotta mondiale, hanno dovuto prendere rischi calcolati per sfruttare al meglio le scie, fondamentali in questo circuito dove la velocità pura rappresenta solo una parte dell’equazione vincente. Anche le nuove evoluzioni aerodinamiche hanno attirato l’attenzione, con molte squadre che hanno portato aggiornamenti specifici destinati a massimizzare l'efficienza in rettilineo.
Tra i protagonisti di giornata spiccano le prestazioni delle Red Bull, abili a trovare immediatamente la finestra ideale di funzionamento delle gomme soft. Verstappen si è confermato in cima alla classifica dei tempi, mostrando una sicurezza impressionante tanto nel giro lanciato quanto nella gestione delle fasi di traffico. Ma la Mercedes non è rimasta a guardare: Hamilton e Russell hanno lavorato a fondo sul setup, con tempi di rilievo e un passo gara che lascia presagire un duello al cardiopalma nelle fasi cruciali del weekend.
Sorprendente il passo della Ferrari, che sembra aver risolto le difficoltà riscontrate nelle precedenti tappe cittadine. Sainz e Leclerc sono apparsi fin da subito competitivi, sfruttando bene la trazione in uscita di curva e azzardando anche alcune prove di sorpasso nei mini-long run di metà sessione. Anche la McLaren fa parlare di sé, dopo aver introdotto soluzioni tecniche per migliorare la stabilità sui bump e negli impegnativi cambi di direzione che caratterizzano il tracciato del Nevada.
A sensazione, mai come quest'anno si percepisce una certa imprevedibilità: l’usura degli pneumatici, influenzata dalle temperature in costante calo dopo il tramonto, cambia rapidamente la gerarchia dei valori, offrendo continui ribaltamenti nelle simulazioni di gara. Molti piloti hanno lamentato alcune difficoltà di visibilità nelle zone più illuminate e nei riflessi delle luci, elemento che potrebbe diventare determinante in qualifica e soprattutto nel GP stesso.
Occhi puntati anche sul lavoro delle scuderie di centro gruppo: Aston Martin, Alpine e Haas cercano di capitalizzare le eventuali occasioni in gara, puntando sulle strategie alternative e sulla capacità di adattarsi rapidamente alle condizioni dinamiche della pista. Da segnalare infine la grande presenza di pubblico, con tribune ricolme di spettatori provenienti da tutto il mondo, un segnale chiaro di quanto la Formula 1 a Las Vegas sia già diventata un appuntamento imperdibile nel calendario.
Non resta che attendere la qualifica, che si preannuncia combattuta fino all’ultimo millesimo. Gli appassionati possono aspettarsi una lotta serrata, colpi di scena e—come sempre—a Las Vegas, un pizzico di imprevedibilità che rende questo weekend uno tra i più affascinanti dell’anno per tutti i tifosi della Formula 1.