La Formula 1 si appresta a vivere un weekend straordinario sotto le luci sfavillanti di Las Vegas. Il ritorno del Circus nella città del peccato dopo quattro decenni ha acceso i riflettori su un tracciato inedito, caratterizzato da lunghi rettilinei e curve insidiose, dove le sorprese sono di casa. Le prime sessioni di prove libere hanno già regalato emozioni intense e qualche colpo di scena, lasciando intendere che la gara potrebbe regalare molto più di quanto abbiamo visto finora in stagione.
Il dominio apparente della Red Bull non è mai stato così messo in discussione come a Las Vegas. Max Verstappen, pur mostrando solidità e velocità, non ha impresso distacchi incolmabili sugli inseguitori. La sua vettura si è adattata bene alle basse temperature e al nuovo asfalto, ma la concorrenza sembra aver ridotto il gap, almeno sul giro secco. Sergio Perez, invece, fatica maggiormente a trovare il ritmo, segno che il setup è ancora tutto da perfezionare per il messicano.
A sorprendere sono le prestazioni della Ferrari, con Charles Leclerc e Carlos Sainz che si sono distinti nei long run e nei time attack. La SF-23 pare gradire il layout della pista americana e le strategie messe a punto dagli ingegneri di Maranello stanno dando i loro frutti. Leclerc, in particolare, sembra trovarsi a suo agio sulle strade della Strip, lanciando un chiaro segnale agli avversari: la Ferrari venderà cara la pelle.
Ma a rendere ancora più intrigante la competizione è il ritorno della Mercedes, con Lewis Hamilton e George Russell finalmente competitivi nelle simulazioni di passo gara. Il team di Brackley ha introdotto alcune novità tecniche che sembrano aver dato nuova linfa alla W14, soprattutto nella gestione delle gomme nelle condizioni di pista fredda. Hamilton ha espresso cauto ottimismo, sottolineando però che la lotta in qualifica sarà serratissima.
E poi c’è la McLaren, vero e proprio ago della bilancia in questa tappa americana. Lando Norris e Oscar Piastri hanno sorpreso per regolarità e costanza, risultando tra i più rapidi soprattutto nel secondo settore. Il team di Woking, reduce da un periodo crescente, punta tutto sulla strategia e sulla capacità di adattamento degli pneumatici alle basse temperature notturne, variabile che potrebbe ribaltare ogni pronostico.
Il weekend di Las Vegas si preannuncia incandescente anche dal punto di vista strategico. Il minor grip offerto dal nuovo asfalto e la difficoltà nell’innalzare le temperature delle gomme sono fattori che potrebbero condizionare la gara più delle pure prestazioni delle monoposto. Fondamentale sarà la gestione della finestra ideale degli pneumatici, così come l’abilità nel leggere le condizioni mutevoli della pista.
Attenzione, inoltre, al traffico in qualifica e alle potenziali Safety Car. Il tracciato, molto veloce ma anche insidioso per la presenza di muretti vicini e carreggiate strette in alcuni tratti, potrebbe essere teatro di incidenti e colpi di scena. I team dovranno gestire la pressione e mantenere la concentrazione fino all’ultimo giro.
L’attesa per il Gran Premio di Las Vegas è alle stelle: tutti gli occhi sono puntati su una possibile lotta a quattro, ma non sono da escludere sorprese anche da parte delle Alpine e delle Aston Martin, determinate a chiudere il mondiale in crescendo. Una cosa è certa: dopo le prove libere, nessuno può sentirsi al sicuro. Gli ingredienti per una notte indimenticabile ci sono tutti e il grande spettacolo della F1 sembra pronto a scrivere una nuova, entusiasmante pagina dalle strade illuminate della città più folle d’America.