Si è tenuta ad Abu Dhabi la seconda sessione di prove libere, un appuntamento chiave per tutti i team e i piloti, determinante non solo per la preparazione delle qualifiche ma anche per ottenere dati fondamentali in vista della gara conclusiva della stagione di Formula 1. Il tracciato di Yas Marina, famoso per la sua evoluzione rapida delle condizioni e per le insidie legate al calo delle temperature serali, ha messo a dura prova i protagonisti del campionato. Gli occhi sono stati puntati su Max Verstappen, già sicuro del titolo mondiale, ma la vera sorpresa della serata è arrivata da Lando Norris, che ha segnato il miglior tempo, confermando la grandissima crescita della McLaren nella seconda metà della stagione.
Norris ha chiuso in cima alla classifica dei tempi in una sessione che ha visto la lotta serrata tra le squadre di vertice. Il britannico della McLaren ha fermato il cronometro sull’1:24.559 con gomme soft, precedendo di soli 0,133 secondi Max Verstappen della Red Bull, segnalando come questi due piloti saranno i principali uomini da seguire per il weekend. Ferrari e Mercedes, invece, sembrano costrette a rincorrere, complice anche qualche difficoltà di assetto e una gestione della gomma non ancora ottimale, evidenziando una certa fatica nel trovare il perfetto bilanciamento della monoposto su questo tracciato particolare.
Come spesso accade ad Abu Dhabi, la FP2 assume un ruolo strategico essenziale poiché si disputa nelle stesse condizioni della gara: molti team si sono concentrati sui long run e sulla simulazione del passo gara, più che sul tempo secco. Tuttavia, il tempo di Norris non è stato frutto di pura casualità: la McLaren ha mostrato un ottimo comportamento sia nel primo che nel terzo settore, le zone chiave del circuito dove la trazione in uscita dai tornanti e la velocità in rettilineo fanno la differenza. Anche la Red Bull si è dimostrata molto competitiva, soprattutto nel tratto centrale, ma Verstappen ha lamentato una certa instabilità al retrotreno che gli ha impedito di trovare il limite in alcune curve decisive.
Dietro i due leader, Sergio Pérez si è ripreso dopo una prima sessione poco brillante, chiudendo con il terzo miglior tempo e confermando il recupero di competitività della seconda Red Bull. Ferrari, invece, la cui unica ambizione residua è quella di difendere il secondo posto nel mondiale costruttori, ha dovuto accontentarsi della quarta posizione con Charles Leclerc, mentre Carlos Sainz ha chiuso più attardato. La scuderia di Maranello sta lavorando intensamente per adattare le strategie di gestione delle gomme e trovare il giusto equilibrio tra velocità di punta e carico aerodinamico, un fattore che si rivelerà essenziale nella notte di Abu Dhabi.
Anche Lewis Hamilton e George Russell hanno portato la Mercedes in top ten, ma senza mai dare l’impressione di poter lottare con Norris e Verstappen: la monoposto della Stella sembra soffrire particolarmente nei settori più tecnici, evidenziando la necessità di nuove soluzioni aerodinamiche e una maggiore confidenza nei cambi di direzione rapidi. Nonostante il passo gara sembri solido, la Mercedes rischia di trovarsi in lotta più con la Ferrari che con la vetta del mondiale in questo fine settimana.
Tra gli outsider, va segnalata la buona prestazione di Fernando Alonso, capace ancora una volta di sfruttare al meglio la sua Aston Martin, e un interessante exploit di Daniel Ricciardo su AlphaTauri, a conferma che la battaglia nella parte centrale della griglia sarà appassionante anche nell’ultimo appuntamento della stagione. Con ancora piccoli margini di miglioramento e temperature che continueranno a scendere durante il weekend, il GP di Abu Dhabi si preannuncia incerto e ricco di spunti tecnici, pronto a regalare ai tifosi un finale emozionante.
