McLaren shock: la strategia disastrosa in Qatar svelata!

McLaren shock: la strategia disastrosa in Qatar svelata!

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Nel mondo della Formula 1, la perfezione nelle strategie di gara rappresenta spesso la differenza tra una vittoria e una delusione. Il recente Gran Premio del Qatar ha visto la McLaren affrontare delle difficoltà proprio su questo fronte, con il team che dovrà necessariamente rivalutare le proprie decisioni operative per non lasciare punti preziosi sul tavolo, soprattutto ora che la stagione entra nella sua fase cruciale.

Andrea Stella, Team Principal del team di Woking, non ha nascosto la propria insoddisfazione per alcuni errori strategici che si sono insinuati nel funzionamento della squadra durante il weekend. La McLaren aveva infatti firmato ottime prestazioni nelle sessioni precedenti e ci si aspettava che potesse nuovamente giocare un ruolo da protagonista anche in Qatar. Tuttavia, alcune scelte discutibili durante le qualifiche e in gara hanno penalizzato Lando Norris e Oscar Piastri, che hanno mancato l’opportunità di lottare per posizioni ancora più prestigiose.

Stella ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra, ammettendo che il recente flusso di migliorie tecniche e la crescente competitività della vettura hanno inevitabilmente innalzato le aspettative. Questo, però, mette sotto pressione l'intero organico quando si tratta di prendere decisioni chiave in situazioni ad alto stress, come è accaduto a Lusail, dove la gestione delle gomme e i tempi delle soste ai box sono risultati meno efficaci di quanto previsto.

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Uno degli episodi più emblematici della gara qatariota riguarda proprio il momento in cui ai box McLaren si è optato per una strategia conservativa, forse troppo cauta, temendo l’eccessivo degrado degli pneumatici sotto le elevate temperature del tracciato del deserto. Tuttavia, alcuni dei loro concorrenti diretti hanno osato di più con le proprie scelte, ottenendo un vantaggio che ha lasciato i piloti McLaren a inseguire nel traffico dopo le soste. Il risultato è stato che sia Norris che il giovane Piastri si sono trovati nella scomoda posizione di dover recuperare terreno anziché sfruttare appieno il potenziale della monoposto MCL60 sul ritmo puro.

Se da un lato queste criticità possono sembrare un passo indietro, dall’altro rappresentano un’opportunità preziosa per imparare: la McLaren dimostra di possedere tutti gli ingredienti giusti per stabilizzarsi ai vertici, ma deve ancora trovare quella precisione operativa che contraddistingue le squadre campioni del mondo. Rivedere a fondo i processi decisionali, integrando dati di telemetria, simulazioni aggiornate e una comunicazione più fluida tra i reparti, sarà fondamentale in vista dei prossimi appuntamenti dove ogni dettaglio può fare la differenza.

Lando Norris ha sottolineato nel post-gara quanto sia “frustrante rendersi conto che la macchina aveva il potenziale per lottare per il podio, ma non siamo riusciti a massimizzare ogni possibilità”. Analisi lucida e consapevole, che si riflette nello spirito di una squadra giovane ma ambiziosa. Oscar Piastri, nonostante l’esperienza limitata nel Circus, si è già dimostrato un riferimento costante, in grado di estrarre il massimo dalla monoposto anche in condizioni complicate.

Ora la pressione è tutta sugli ingegneri e sui responsabili strategici, chiamati a dimostrare che McLaren non è solo una macchina veloce, ma anche un team organizzato e capace di reagire agli errori con maturità. Le prossime gare saranno un vero banco di prova per il gruppo diretto da Andrea Stella: ogni posizione al traguardo pesa doppiamente in una lotta sempre più accesa sia contro Ferrari sia contro Aston Martin, senza dimenticare che la Red Bull, davanti a tutti, continua a non commettere sviste.

Per i tifosi della McLaren, il futuro resta promettente: la base su cui costruire è solida, la vettura ha fatto passi da gigante e la fame di successo si tocca con mano. Ora serve solo affinare ogni dettaglio per tornare, finalmente, al vertice che compete ad un marchio leggendario come quello di Woking.