Nell’ultima gara della stagione di Formula 1 ad Abu Dhabi, la McLaren ha dimostrato ancora una volta come l’ingegno strategico possa giocare un ruolo determinante contro avversari sulla carta più forti. Nonostante un Red Bull in forma smagliante e Max Verstappen destinato a chiudere l’anno da dominatore, il team di Woking è riuscito ad impensierire la squadra austriaca grazie a una tattica raffinata, una gestione impeccabile delle gomme e una straordinaria intesa tra i piloti Lando Norris e Oscar Piastri.
Sin dalle qualifiche si era intuito che i distacchi sarebbero stati minimi, ma ciò che ha davvero colpito è stato il modo in cui McLaren ha affrontato la variabile più importante della gara: il consumo delle gomme. Su un tracciato come Yas Marina, dove il degrado rappresenta una delle principali insidie per i team, era fondamentale saper leggere ogni più piccolo dettaglio dall’asfalto all’evoluzione della temperatura. La strategia McLaren si è concentrata su stint leggermente più lunghi e pit stop anticipati, mettendo pressione sugli avversari e costringendo la Red Bull a reagire.
Questa scelta, in apparenza rischiosa, è risultata invece vincente per mantenere un passo costante e garantire posizioni preziose nel corso della gara. Mentre Verstappen manteneva la testa della corsa, Norris e Piastri riuscivano costantemente a mettere pressione – principalmente suggerendo a Red Bull che nessun errore sarebbe stato perdonato e che serviva la massima attenzione anche dal box campione del mondo.
Un fattore determinante e spesso sottovalutato è stata la gestione psicologica in pista. Norris, ormai sempre più leader, ha dimostrato una maturità fuori dal comune, riuscendo a far lavorare perfettamente le gomme anche nei momenti più delicati della corsa. Dall’altra parte, Piastri si è confermato il rookie dell’anno grazie a freddezza e lucidità nei duelli ruota a ruota contro i top driver. La comunicazione costante tra i piloti e il muretto si è rivelata fondamentale: il team è riuscito così a coprire le mosse dei rivali senza mai perdere il ritmo.
Anche gli analisti tecnici hanno sottolineato quanto il nuovo pacchetto aerodinamico McLaren abbia fatto progressi straordinari nella seconda metà della stagione. Yeovil e il dipartimento tecnico hanno lavorato incessantemente per affinare la stabilità in curva e ridurre il drag sui rettilinei. Questa evoluzione ha permesso di osare sulle strategie di consumo gomme, sapendo di poter mantenere la competitività anche a stint avanzato.
Non va dimenticato il ruolo dei meccanici ai box: la precisione nei pit stop si è rivelata essenziale per restare in lotta, con tempi tra i più rapidi registrati nella serata di Yas Marina. A dimostrazione di quanto il contributo di ogni singolo membro del team sia fondamentale nella Formula 1 moderna, soprattutto quando si affrontano corazzate come Red Bull e Mercedes.
Guardando al futuro, questa gara rappresenta un segnale importante per la McLaren e per il campionato intero. Il team non solo ha dimostrato di poter rompere la monotonia delle vittorie Red Bull, ma anche di poter mettere pressione costante con decisioni intelligenti e coraggiose. Se il 2024 dovesse iniziare come si è concluso il 2023, per i rivali di Verstappen non sarà più un sogno ma una concreta realtà poter lottare per la vittoria su ogni circuito.
Con una base tecnica solida, un duo di piloti affamato e un management brillante, la McLaren si posiziona come sfidante principale per il prossimo mondiale. Gli appassionati possono aspettarsi un 2024 ricco di sorpassi, strategie audaci e – finalmente – la possibilità di vedere più squadre contendersi il gradino più alto del podio. La battaglia, ora, è più aperta che mai.