Il Gran Premio dell’Azerbaigian a Baku si è rivelato ancora una volta un palcoscenico spettacolare per il Circus della Formula 1, regalando emozioni, sorprese e colpi di scena ad ogni giro. Il tracciato cittadino, noto per la sua combinazione di lunghi rettilinei ad alta velocità e curve strette tra i muretti della città antica, ha messo alla prova piloti e team in modi unici, premiando audacia, strategia e costanza di rendimento. Analizziamo insieme chi si è distinto in positivo e chi invece ha dovuto leccarsi le ferite al termine del weekend azero.
Tra i vincitori indiscussi del weekend spicca Charles Leclerc, che con la sua Ferrari ha mostrato una crescita importante sia in qualifica che in gara. L’alfiere monegasco si è dimostrato estremamente competitivo, riuscendo a conquistare la pole position e a portare a casa un podio importantissimo per il morale del Cavallino, rilanciando le ambizioni della Scuderia dopo un avvio di stagione altalenante. Leclerc dimostra una maturità sempre maggiore nel gestire la pressione e i momenti decisivi.
Degna di nota la performance di Sergio Pérez, che sui rettilinei infiniti del Baku City Circuit ha dato il meglio di sé. Il pilota messicano si è confermato come il re delle gare su circuiti cittadini, mettendo a segno una prestazione impeccabile sia nelle prove che in gara. Grazie ad una strategia perfetta e ad una Red Bull sempre competitiva, Pérez si è preso la scena, aumentando la pressione sul compagno di squadra Verstappen nella lotta interna al team.
Il GP ha anche visto brillare Lando Norris e la McLaren, che grazie agli ultimi aggiornamenti aerodinamici si stanno gradualmente riavvicinando ai vertici della classifica. Norris ha tratto il massimo dalla monoposto britannica, cogliendo il momento giusto per attaccare e lasciando intendere che il team di Woking sta lavorando concretamente per tornare tra i protagonisti.

Sul fronte opposto, tra coloro che hanno deluso le aspettative, non si può non menzionare Max Verstappen. Il campione olandese, dominatore della stagione fino a questo punto, ha dovuto fare i conti con una gara complicata, influenzata sia da alcune scelte strategiche che da episodi sfortunati con la Safety Car. Nonostante un passo gara competitivo, Verstappen non è riuscito a esprimere appieno il proprio potenziale, lasciando spazio a Pérez per accorciare le distanze in campionato.
Delude anche la Mercedes, ancora lontana dalle posizioni di vertice. Lewis Hamilton e George Russell hanno faticato per tutto il fine settimana, dimostrando che la W14 soffre ancora sugli asfalti urbani irregolari e nei tratti ad alta velocità. Il team di Brackley dovrà accelerare sul fronte sviluppo se intende invertire la rotta in una stagione che si fa sempre più difficile.
Un weekend avaro di soddisfazioni anche per l’Aston Martin, soprattutto dopo l’ottimo avvio di stagione. Fernando Alonso, pur portando a casa punti preziosi, non è mai stato realmente in lizza per il podio, evidenziando come il gap con Red Bull e Ferrari si stia ampliando su certi tipi di tracciato. Questo rappresenta un campanello d’allarme anche in ottica futura, con la necessità di nuovi aggiornamenti tecnici.
La gara di Baku ha confermato una volta di più che nulla è scontato in Formula 1: le strade azere portano fortuna solo ai più coraggiosi e preparati, ma sanno anche mettere a nudo i limiti tecnici e umani, regalando sempre uno spettacolo imprevedibile. Gli appassionati hanno assistito a battaglie ruota a ruota, sorpassi millimetrici e strategie ardite che hanno animato un weekend ad alto tasso di adrenalina. I prossimi appuntamenti saranno fondamentali per confermare i trend emersi sulle rive del Caspio: la partita per il titolo e per la zona punti è più aperta che mai.