La stagione 2025 di Formula 1 si sta dimostrando particolarmente intensa e carica di aspettative per tutti i team della griglia, ma pochi quanto il team Kick Sauber stanno vivendo un percorso così complesso e ricco di spunti tecnici e gestionali. Dopo una prima parte di campionato caratterizzata da difficoltà e momenti di analisi approfondite, è arrivato il momento di fare il punto della situazione su ciò che ha funzionato, su cosa è andato storto e sulle prospettive future di una delle scuderie più discussi di questa stagione.
Kick Sauber, che quest’anno affronta una fase di transizione importante in vista del suo prossimo diventare Audi nel 2026, si è trovata a fronteggiare una concorrenza formidabile e un contesto tecnico-tattico sempre più raffinato. Il team svizzero ha investito risorse significative sull’affidabilità e sull’efficienza, puntando tutto su strategie a medio-lungo termine, lasciando tuttavia qualche punto interrogativo sui risultati immediati. Uno dei temi più discussi è stato l’assenza di punti in classifica, una crisi che ha portato inevitabilmente a ristrutturazioni interne e a una revisione dei processi ingegneristici.
Alla guida, la coppia di piloti composta da Valtteri Bottas e Zhou Guanyu ha lavorato duramente per massimizzare ogni opportunità, nonostante il materiale a disposizione non sia sempre stato all’altezza delle aspettative. Bottas, con la sua esperienza, si è spesso distinto per consistenza e leadership, mentre Zhou ha cercato di mettere in mostra il suo talento, lavorando soprattutto sulle sessioni di qualifica, ma limitato dalla carenza di passo gara del mezzo.

Il punto debole principale della Kick Sauber nella prima metà della stagione è stata la gestione delle soste ai box. Errori reiterati nel pit-stop hanno pesantemente compromesso diverse gare che avrebbero potuto regalare risultati decisamente migliori. Molti appassionati ricorderanno, ad esempio, quelle frazioni di secondo perse per problemi di fissaggio a una ruota o l’incertezza nelle decisioni strategiche in condizioni meteo variabili. Da marzo a luglio, queste circostanze sono costate al team la possibilità di scalare la classifica costruttori, lasciando delusi gli stessi addetti ai lavori.
Nonostante questi ostacoli ripetuti, la squadra non ha mai smesso di mostrare segnali di crescita e spirito di gruppo. Nuove componenti aerodinamiche sono state introdotte nelle ultime gare, portando dei timidi miglioramenti sul passo gara e una gestione gomme più efficace sulle lunghe distanze. Sono segni che il duro lavoro dietro le quinte comincia a dare i primi frutti, anche se la strada verso risultati più visibili è ancora lunga e tortuosa.
Sul fronte degli upgrade tecnici, la Kick Sauber ha puntato molto su una filosofia progettuale all’avanguardia, investendo su una monoscocca più leggera e nuove soluzioni per la trasmissione dell’energia ibrida. Le simulazioni digitali sono state intensificate e il coordinamento tra reparto aerodinamico e quello delle sospensioni è stato affinato, con risultati promettenti soprattutto nelle piste più tecniche come Imola e Barcellona. Queste migliorie lasciano ben sperare soprattutto in vista della seconda metà del mondiale, dove conquiste nel ritmo gara potrebbero finalmente tradursi in punti importanti.
Guardando al futuro, l’atmosfera nel box resta quella di una squadra che non si arrende e che lavora con fiducia in ottica Audi. I tifosi possono continuare a sperare in una seconda parte di stagione all’insegna del riscatto, con la consapevolezza che gli errori sono stati analizzati e che si punta a chiudere il 2025 con almeno un risultato da ricordare. Nella Formula 1 attuale il margine tra successo e sconfitta si misura spesso in dettagli: ed è proprio sui dettagli che Kick Sauber vuole costruire il suo rilancio, iniziando da ora.