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Termina il 9 ottobre 2025 23:59

Red Bull nei guai? Il 2026 potrebbe essere un disastro!

Red Bull nei guai? Il 2026 potrebbe essere un disastro!

Squadra FansBRANDS® |

Il 2026 segnerà una svolta epocale per la Formula 1, con il debutto del nuovo regolamento tecnico riguardante le power unit. Le squadre stanno già investendo risorse e competenze nell’adattamento a questo futuro scenario, ma secondo Laurent Mekies, Team Principal della Scuderia VCARB, la sfida più grande potrebbe attenderla proprio Red Bull Powertrains. Nonostante il dominio assoluto della squadra di Milton Keynes nell'attuale era turbo-ibrida, la rivoluzione regolamentare rischia di rimescolare le carte, soprattutto considerando il nuovo ingresso diretto di Ford come partner tecnico.

Red Bull Powertrains, struttura creata nel 2021 per dare autonomia e spinta alla competitività del team, si trova ora di fronte al primo vero banco di prova come costruttore a pieno titolo. Il suo percorso sarà probabilmente in salita rispetto a chi vanta decenni di esperienza e successi consolidati nella costruzione delle power unit di F1. Mekies sottolinea come l’esperienza sia un fattore cruciale in un ambito fortemente tecnologico, dove piccoli dettagli possono fare la differenza tra vincere e perdere. Adattarsi a nuove tecnologie, gestire i rischi di affidabilità e imparare a lavorare con le inedite specifiche dei nuovi propulsori 50% termici e 50% elettrici non sarà un compito semplice, soprattutto senza un passato di riferimento.

Va poi valutata la pressione psicologica che deriva dall’essere i favoriti e dall’avere la necessità di mantenere standard eccezionali. La F1 non perdona distrazioni: il rischio di commettere errori o di rallentare sotto la pressione è sempre dietro l’angolo, e il 2026 potrebbe davvero segnare un punto di svolta nella storia recente della Red Bull. Squadre come Ferrari, Mercedes e Renault possono vantare una profondità di conoscenze maturata in oltre due decenni di sviluppo continuo, elemento che potrebbe rivelarsi decisivo nell'affrontare le incognite del nuovo regolamento.

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Un ulteriore fattore critico sarà la nuova gestione dell’energia elettrica, dato che le power unit 2026 dovranno generare metà della potenza tramite il motore elettrico e recuperare energia anche in fase di decelerazione. Mentre i primi rumors parlano di possibili complicazioni legate al bilanciamento tra componente termica ed elettrica, sarà interessante osservare chi, tra le varie squadre, saprà interpretare al meglio la ‘filosofia ibrida’ e portare in pista il pacchetto più efficiente e affidabile. Ford, da parte sua, sta investendo massicciamente nel progetto, ma inserirsi ai massimi livelli richiederà tempo, adattamento e un approccio pragmatico basato sul miglioramento costante.

La sfida non riguarda solo la potenza, ma anche la gestione dell'energia stessa: la capacità di accumulare, conservare e liberare la carica elettrica nei momenti più opportuni potrebbe rappresentare il vero ago della bilancia. Sarà fondamentale il lavoro tra telaisti e motoristi, per coniugare prestazioni, affidabilità e recupero energetico. E sappiamo bene che, in Formula 1, anche una minima imprecisione in queste aree può compromettere un’intera stagione.

Se Red Bull dovesse riuscire a mantenere il proprio vantaggio competitivo, potrebbe entrare nella leggenda come costruttore totale, ma il rischio dell’imprevedibile è dietro l’angolo. Al contrario, uno scivolone nella transizione tecnologica potrebbe aprire le porte a nuovi equilibri, agevolando il ritorno di Ferrari, Mercedes o altri sulle vette del circus. Non ci resta che attendere il 2026 per scoprire quale sarà il vero valore in campo di questa nuova era, consapevoli che, questa volta, l’esito non è affatto scontato.