La recente tappa di Monza, uno degli appuntamenti più attesi del calendario di Formula 1, ha visto Max Verstappen e il team Red Bull ancora una volta in grande spolvero. Tuttavia, questa vittoria ha attirato l'attenzione non solo per le prestazioni in pista, ma anche per la sorprendente modestia del team principal della Red Bull, Laurent Mekies, nelle sue dichiarazioni post-gara. Un atteggiamento che ha dato molto da pensare agli osservatori e agli appassionati, considerando la dominante supremazia tecnica dimostrata dalla scuderia austriaca nelle ultime stagioni.
Mekies, noto per la sua filosofia di lavoro estremamente collaborativa, ha definito "zero" il suo personale contributo alla vittoria, sottolineando come il successo sia il frutto di un lavoro di squadra ben collaudato e di una lunga preparazione che parte da lontano. In un mondo come quello della Formula 1, dove ogni dettaglio viene analizzato e spesso attribuito a singole figure chiave, la scelta di Mekies di non prendersi alcun merito diretto ha rappresentato un esempio di straordinario fair play, ma anche di leadership intelligente e rispettosa.
La Red Bull, d'altronde, sta vivendo un periodo di dominio quasi incontrastato, in gran parte grazie anche al lavoro sinergico tra ingegneri, piloti e management. La macchina RB19 si è dimostrata superiore sia in termini di efficienza aerodinamica sia sulla gestione gara, con Verstappen che sembra ormai inarrestabile. Eppure, dietro le quinte, la cultura interna promossa proprio da manager come Mekies gioca un ruolo fondamentale nel mantenere alta la motivazione e la concentrazione dell’intero staff.

La strategia adottata dal muretto Red Bull a Monza ha mostrato una visione a lungo termine: evitare qualsiasi rischio inutile, puntare su affidabilità e costanza di rendimento, affidando a Verstappen e Perez delle direttive chiare e senza margini per errori. Questo approccio ha permesso non solo di conquistare la vittoria, ma anche di rafforzare ulteriormente la leadership nel mondiale costruttori. Per molti team avversari, la capacità della Red Bull di evitare sbavature anche sotto pressione è diventata un benchmark difficilissimo da eguagliare.
Un altro aspetto interessante emerso durante il weekend italiano riguarda il clima all’interno della squadra. Mekies ha evidenziato come la cultura aziendale sia costruita sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione delle competenze di ciascun membro, senza protagonismi o rivalità interne. Il team principal ha più volte ribadito che ogni successo è l’esito di un’operazione corale, nella quale ogni individuo è indispensabile e al tempo stesso parte integrante di un ingranaggio perfettamente oliato.
Non sono mancate però le esigenze di crescita: Red Bull sa bene che la concorrenza, Ferrari in testa proprio a Monza, sta lavorando incessantemente per colmare il divario tecnico. Il margine di vantaggio attuale non può diventare motivo di rilassamento. Infatti, Mekies ha sottolineato l’importanza di non abbassare la guardia e di continuare a innovare, sia sul piano tecnico che metodologico, per evitare di essere raggiunti da avversari affamati di rivincita.
Questa combinazione di umiltà manageriale e riconoscimento del lavoro collettivo, associata a un’ossessione per i dettagli e a una strategia chiara, rappresenta oggi il vero "segreto" del successo Red Bull. Se la squadra continuerà su questa strada, sarà davvero difficile per chiunque riuscire a interrompere la loro egemonia, ma resterà sempre fonte di ispirazione per tutto il Circus della Formula 1.