Nel mondo della Formula 1, ogni stagione rappresenta una sfida all’ultimo aggiornamento tecnico e strategico. Red Bull Racing, da sempre all’avanguardia a livello ingegneristico, ha recentemente illustrato le ragioni per cui lo sviluppo della RB20 – la monoposto attuale – continua a rappresentare una priorità, nonostante l’orizzonte del nuovo regolamento tecnico previsto per il 2026 appaia già presente nei pensieri dei top team.
Secondo le parole del direttore tecnico Pierre Waché, il team di Milton Keynes sta continuando ad investire risorse e competenze sulla vettura attuale proprio perché ogni step di sviluppo genera nuove competenze fondamentali, utili a “fare scuola” anche in vista dei progetti futuri. Non si tratta solo di un approccio conservatore per mantenere la leadership acquisita: piuttosto, è una scelta consapevole legata al DNA estremamente competitivo della squadra austriaca.
I regolamenti per il 2026 promettono rivoluzioni epocali, in particolare per quanto riguarda i propulsori e l’aerodinamica. Tuttavia, Waché sottolinea che buona parte delle soluzioni trovate quest’anno potrà essere adattata, direttamente o indirettamente, alle monoposto di nuova generazione. Ogni minuto speso per comprendere assetti, materiali e dinamiche della RB20 è quindi un prezioso investimento per il futuro.

“Nella Formula 1 moderna, i regolamenti possono cambiare, ma il know-how sviluppato resta”, afferma Waché. Le nuove normative porteranno alla ribalta propulsori più sostenibili, con un bilanciamento molto più spinto tra parte elettrica e termica. Parallelamente, anche la piattaforma aerodinamica, soprattutto in termini di drag e resistenza, richiederà soluzioni inedite e innovative, ma la filosofia di sviluppo delle ultime RB è già proiettata verso quell’orizzonte.
Un altro aspetto da non trascurare riguarda la gestione del personale tecnico. Se da un lato alcuni team hanno già iniziato a spostare il focus sulle monoposto 2026, Red Bull preferisce mantenere alta la concentrazione sul campionato in corso. Con questo approccio, la squadra mantiene la propria “fame agonistica” e scongiura il rischio di rilassamento, condizione che potrebbe venire a vantaggio degli avversari diretti quali Ferrari, Mercedes e McLaren.
Non è un caso che, nonostante la superiorità mostrata in pista, il team campione del mondo continui a portare costantemente upgrade gara dopo gara, mantenendo il vantaggio tecnico maturato nelle prime fasi del campionato. Gli ingegneri e i meccanici rimangono quindi coinvolti su più fronti: da un lato l’affinamento costante della vettura attuale e dall’altro la preparazione silenziosa del grande salto regolamentare del 2026.
Questo equilibrio sottile tra presente e futuro si riflette anche sulle strategie di sviluppo di altri reparti, come la Red Bull Powertrains, che sta lavorando intensamente sul motore next-gen in partnership con Ford. Si tratta di un lavoro di enorme complessità, che richiede dati, simulazioni e test derivanti direttamente dall’operato quotidiano sulla pista.
L’approccio Red Bull rappresenta quindi la quintessenza della mentalità vincente: la ricerca costante della prestazione nell’oggi senza mai perdere di vista l’orizzonte di domani. Non stupisce, dunque, che la scuderia anglo-austriaca sia considerata il riferimento assoluto in questa epoca della Formula 1, capace di gestire, con maestria, sia il dominio tecnico immediato sia la costruzione di un futuro ancora più splendente. Una lezione di strategia e adattamento che lascia intendere quanto la cultura dell’innovazione sia radicata nel cuore pulsante della squadra campione.