Dopo un’entusiasmante stagione di Formula 1, la McLaren si trova ad affrontare una delle sfide più intricate del calendario: il Gran Premio di Las Vegas. Se da una parte il team di Woking ha mostrato una progressione consistente, dall’altra si trova ancora alle prese con alcune debolezze tecniche che rischiano di penalizzare la performance su circuiti cittadini veloci e tecnici come quello della capitale del Nevada.
La pista di Las Vegas, riproposta per la stagione 2024 con un layout molto peculiare, è caratterizzata da lunghi rettilinei, curve a bassa e media velocità e superfici piuttosto scivolose, specialmente nelle ore serali. Queste caratteristiche mettono a dura prova sia i piloti che gli ingegneri: serve un compromesso perfetto tra carico aerodinamico, efficienza in rettilineo e gestione degli pneumatici su un asfalto atipico.
Proprio l’anno scorso la McLaren aveva sofferto particolarmente queste condizioni. Mentre il loro pacchetto tecnico brilla su tracciati dalle curve veloci e costanza di grip, le difficoltà crescono laddove serve generare carico a basse velocità e garantire trazione in uscita di curva. Un problema reso più pressante dalla presenza di concorrenti come Red Bull e Ferrari, capaci di adattarsi rapidamente a simili sfide tecniche.
Una delle principali insidie per Norris e Piastri sarà la gestione degli pneumatici. La temperatura degli asfalti a Las Vegas può calare drasticamente durante le sessioni serali, rendendo instabile la finestra di utilizzo ottimale delle gomme Pirelli. I tecnici McLaren hanno lavorato duramente durante l'inverno proprio su simulazione e setup, cercando di replicare al simulatore le condizioni estreme della pista americana per migliorare la reattività della vettura e la precisione del bilanciamento.
Non bisogna sottovalutare nemmeno il tema dei freni. I duri staccati dopo i lunghi rettilinei di Las Vegas mettono alla prova impianti frenanti e raffreddamenti. La McLaren ha già introdotto aggiornamenti al pacchetto di raffreddamento e nuovi condotti d’aria, nella speranza di scongiurare fenomeni di surriscaldamento o, al contrario, problemi di temperature troppo basse che possano influire sulla risposta in curva.
Un altro punto chiave sarà la strategia di qualifica. Le strade larghe della Strip lasciano la possibilità di sorpasso, ma partire dal fondo può compromettere seriamente la gara, a causa di eventuali safety car e ingorghi nelle prime tornate. Il margine per l’errore è ridotto: serve una Q3 senza sbavature, affidandosi sia al talento dei piloti che all’accuratezza dei dati raccolti nelle prime libere al venerdì.
A livello di power unit, la McLaren si affida all’evoluzione Mercedes, che ha dimostrato affidabilità e competitività in rettilineo. Tuttavia, il consumo e le mappature saranno sotto esame: a Las Vegas il rischio di “lift and coast” (risparmio di carburante e impianto frenante) rimane elevato, e ogni chilowatt viene pesato attentamente dal muretto.
Nonostante le difficoltà, la voglia di riscatto è altissima nel box arancione. Il reparto tecnico ha mostrato grandi segnali di crescita durante la stagione, soprattutto nella velocità con cui sono state implementate le nuove specifiche aerodinamiche. Se la McLaren dovesse confermare questi progressi anche a Las Vegas, i tifosi potranno aspettarsi una battaglia avvincente con i top team. Occhi puntati soprattutto su Lando Norris, spesso in grado di estrarre il massimo dalla monoposto nei momenti più delicati.
Sarà quindi un Gran Premio fondamentale per capire se la McLaren, dopo tante stagioni di rincorsa, possa davvero puntare al ruolo di protagonista anche su terreni tradizionalmente ostili. Con una strategia accorta e un po’ di fortuna, il sogno del podio sulla Strip di Las Vegas può trasformarsi da chimera a realtà. Gli appassionati italiani, tifosi o semplici osservatori, avranno più di un motivo per non perdere uno degli appuntamenti più spettacolari dell’anno.