Nel cuore della stagione 2024 di Formula 1, l’atmosfera nel paddock sta diventando sempre più elettrica, soprattutto in casa McLaren. Dopo una serie di prestazioni solidissime e il clamoroso ritorno alla vittoria, il team di Woking si trova improvvisamente a giocare un ruolo da protagonista non solo tra i costruttori, ma anche nella serrata lotta per il titolo piloti. Da settimane ormai serpeggiano le voci su una possibile scelta di favorire uno dei due alfieri, Lando Norris o Oscar Piastri, qualora la lotta iridata dovesse intensificarsi ulteriormente.
Zak Brown e Andrea Stella, rispettivamente CEO e Team Principal McLaren, sono stati messi più volte sotto pressione su questo tema. Finora hanno mantenuto una linea di massima equanimità, difendendo la parità di trattamento tra Norris e Piastri. Tuttavia, non hanno escluso la possibilità di adottare gerarchie più nette se la situazione lo imponesse nella parte cruciale della stagione. In Formula 1, come ben sanno i tifosi italiani, la gestione delle priorità all'interno del box è spesso determinante per massimizzare le possibilità di titolo mondiale.
Andando oltre la mera strategia, le dinamiche interne ai team che si trovano a condividere una vettura vincente rappresentano una sfida tecnica e psicologica. Norris, ormai alfiere di punta per esperienza e risultati, sembra avere un leggero vantaggio in termini di continuità e feeling con la squadra. Ma guai a sottovalutare Piastri: il giovane australiano ha già dato prova di velocità pura e carattere, mettendo in difficoltà non solo il compagno di squadra ma anche i diretti concorrenti nei top team.

Il dilemma del “prima guida” è un classico di questo sport, ed è interessante vedere come la McLaren, dopo anni di fatiche, si ritrovi a muoversi su un terreno tanto complesso quanto affascinante. Brown ha sottolineato quanto sia importante per la squadra mantenere una sana competitività interna, ma ha anche ammesso che il bene superiore del team viene prima di tutto. In altre parole: se dovesse rendersi necessario, il team sarebbe disposto a dare la priorità a uno dei due piloti per non gettare al vento la possibilità di riportare a casa un titolo che manca dal 2008.
La storia insegna che molte delle più grandi rivalità della Formula 1 nascono proprio all’interno dello stesso box. Basti pensare ai duelli epici fra Senna e Prost in McLaren, Hamilton e Rosberg in Mercedes, o, per restare ai colori italiani, Vettel e Leclerc in Ferrari. Anche in quest’occasione, McLaren dovrà essere abile a gestire la pressione mediatica e lo spirito agonistico dei suoi due giovani talenti, preservando al tempo stesso il focus sugli obiettivi comuni.
In pista, Norris ha già dimostrato grande maturità, capitalizzando ogni occasione utile, mentre Piastri sembra trovare il proprio ritmo ogni weekend, insidiando spesso il compagno e battagliando con i colossi Verstappen e Leclerc. Proprio la fame di risultati potrebbe spingere McLaren a prendere, qualora necessario, decisioni strategiche importanti e anche impopolari. La posta in gioco è altissima: la possibilità di interrompere un dominio Red Bull che pareva inattaccabile e incastonare un nuovo nome nell’albo d’oro della categoria regina del motorsport.
L’attesa tra i fan è spasmodica. McLaren potrà davvero permettersi di continuare sulla linea della parità interna quando ogni punto potrebbe essere decisivo? Il rischio di tensioni è alto, ma il team inglese ha dimostrato, almeno finora, una solidità sia tecnica che gestionale invidiabile. La lotta per il titolo si infiamma, e mai come quest’anno i giochi di squadra potrebbero risultare decisivi. L’autunno promette scintille: occhi puntati su Norris e Piastri, nessuno dei due sembra intenzionato a fare sconti, ma sarà la strategia McLaren a scrivere il prossimo capitolo di questa avvincente stagione di Formula 1.