• Spedizione gratuita

    Su tutti gli ordini superiori a 150 €

  • Tempi di consegna

    3-5 giorni lavorativi

  • Tutti i prodotti

    In magazzino

  • Restituzione facile

    Garanzia di sostituzione di 180 giorni

Aggiungi 2 prodotti al tuo carrello e ricevi subito il 30% di sconto sul secondo!

Nessun trucco, nessuna scritta in piccolo – scegli ciò che ti piace e goditi lo sconto extra! 😉

0
Giorni
0
Ore
0
Minuti
0
Secondi
Termina il 11 ottobre 2025 23:59

McLaren ha Rubato la Vittoria a Monza? La Verità Sconvolgente!

McLaren ha Rubato la Vittoria a Monza? La Verità Sconvolgente!

Squadra FansBRANDS® |

Nel caldo scenario del Gran Premio d’Italia a Monza, la McLaren è tornata ad essere protagonista di una delle narrazioni sportive più intriganti della stagione di Formula 1. Dopo un inizio d’anno difficile, la scuderia di Woking ha messo in mostra uno sviluppo tecnico notevole, capace di porre i suoi due piloti, Lando Norris e Oscar Piastri, tra i protagonisti della lotta nei primi dieci posti. Ma al termine di una gara combattuta al millesimo, una domanda si è fatta largo nei paddock e sui social dei tifosi: la McLaren avrebbe dovuto utilizzare gli ordini di scuderia per massimizzare il risultato a Monza?

La tensione tra i due giovani talenti del team britannico è stata palpabile lungo tutti i 53 giri del circuito brianzolo. Norris, più esperto e considerato leader del progetto McLaren, si è ritrovato a dover difendere la propria posizione dagli assalti dell’aggressivo rookie australiano, Piastri, che ha dimostrato quest'anno di non temere né la pressione né il confronto diretto con il compagno. Durante i momenti cruciali della gara, più passaggi ravvicinati e sorpassi al limite hanno fatto saltare sulla sedia tifosi e ingegneri ai box, ma nessuna comunicazione di “ordine di scuderia” è giunta via radio. Tutto è rimasto affidato alla lealtà tra piloti e all’abilità gestionale del team.

Proprio questa scelta ha alimentato il dibattito. In un campionato dove i punti diventano vitali per il posizionamento nel campionato costruttori e ogni errore può costare carissimo, alcune scuderie più conservatrici avrebbero probabilmente dato direttive chiare, privilegiando il pilota meglio posizionato in classifica oppure quello meno a rischio incidenti. McLaren ha invece lasciato correre i suoi piloti, puntando sulla sportività ma rischiando potenziali danni e punti preziosi.

Fansbrands

Questa strategia, coraggiosa ma non priva di rischi, dimostra la volontà di McLaren di valorizzare entrambi i piloti e di evitare gerarchie troppo rigide. Tuttavia, i dati analizzati post-gara indicano che in due occasioni precise, il duello interno avrebbe potuto sfociare in un contatto potenzialmente disastroso per il bottino di punti della squadra. In un scenario alternativo, una decisione netta da parte del muretto avrebbe potuto concedere a Norris, più veloce in alcuni frangenti ma meno incisivo nelle fasi di gestione gomme, la possibilità di attaccare la Ferrari di Leclerc davanti.

Il confronto tra Norris e Piastri ricorda altre epoche della Formula 1, in cui le decisioni di squadra, seppur impopolari tra i tifosi, erano una costante e spesso determinavano i risultati finali. Oggi però, la cultura sportiva si sta evolvendo, e i team sono più attenti non solo al risultato, ma anche all’immagine e alla percezione tra gli appassionati. Le battaglie ruota a ruota tra compagni di squadra sono diventate celebri e virali, accrescendo interesse e spettacolo, ma espongono anche le squadre ad un maggiore rischio.

È interessante anche notare come la rivalità tra i due piloti sia ben gestita dal management McLaren, che cerca di tenere alta la competitività interna senza sacrificare l’armonia del team. Internamente, non sono mancati colloqui successivi alla gara, per assicurarsi che l'agonismo resti nei limiti della correttezza e non sfoci in pericoli inutili. Ad oggi, sia Norris che Piastri hanno dato dimostrazione di rispetto reciproco, ma questa convivenza “alla pari” potrebbe mettersi in discussione qualora i risultati dovessero modificare gli equilibri interni.

Guardando ai prossimi appuntamenti della stagione, sarà cruciale osservare come la McLaren gestirà situazioni simili, soprattutto se la lotta con Aston Martin e Ferrari per il terzo posto nel Mondiale Costruttori dovesse intensificarsi. La scelta di non usare ordini di scuderia potrebbe essere riadattata in base alle esigenze della classifica o, al contrario, diventare un punto di orgoglio e d’identità per la squadra inglese. Una cosa è certa: la battaglia tra Norris e Piastri ha regalato spettacolo a Monza e continuerà ad essere una delle storie da seguire con maggior interesse per tutti gli appassionati di Formula 1.