Sebastian Vettel, quattro volte campione del mondo di Formula 1, continua ad alimentare discussioni e speculazioni sul proprio futuro nel paddock. Nonostante si sia ufficialmente ritirato dalle corse a fine 2022, il suo nome è stato spesso accostato a possibili ruoli di rilievo all’interno delle squadre di punta, in particolare alla Red Bull Racing, scuderia con cui ha ottenuto i suoi fantastici successi tra il 2010 e il 2013. Ma quale è la reale posizione del tedesco riguardo a un eventuale ritorno come figura manageriale o consulente? Recenti dichiarazioni hanno finalmente fatto luce sulle sue intenzioni.
Negli ultimi mesi sono circolate molte voci riguardo possibili trattative tra Vettel e Red Bull per un ruolo dietro le quinte. L’appetito dei tifosi per un suo ritorno era alle stelle, complice anche la delicata situazione interna al team austriaco che, tra questioni dirigenziali e tensioni tra Christian Horner ed Helmut Marko, sembra poter beneficiare di una figura super partes, dotata di esperienza, carisma e riconoscimento internazionale. Vettel, però, ha voluto fare chiarezza: “Non ci sono mai state trattative concrete, né particolarmente avanzate”.
Il campione di Heppenheim ha sottolineato come i contatti avuti con la Red Bull siano stati più che altro informali e mai realmente focalizzati su un progetto specifico. “Le conversazioni sono normali quando si ha un legame stretto, ma non si sono trasformate in qualcosa di serio. Non è mai stato avviato un dialogo strutturato né tantomeno si è parlato di un impegno formale”, ha dichiarato Vettel. Queste affermazioni, sebbene smorzino l’entusiasmo di chi sognava un suo imminente ritorno, dimostrano grande chiarezza e rispetto da parte del pilota tedesco nei confronti sia dei suoi ex datori di lavoro sia dei suoi tifosi.
Nonostante la sua giovane età per un ex pilota, Vettel si è dimostrato da sempre un personaggio riflessivo, animato da una profonda passione per il motorsport ma anche da un crescente impegno verso cause ambientali e sociali. Sin dalla sua uscita di scena, infatti, ha scelto di dedicarsi a progetti che vanno ben oltre la F1, tra cui iniziative sull’ecologia e lo sviluppo sostenibile in ambito automotive. Tuttavia, il richiamo della pista rimane forte e i legami con la Red Bull non sono mai stati spezzati del tutto. “Ho ancora ottimi rapporti con il team e seguo con interesse le loro performance. Ma, al momento, non ho intenzione di dedicarmi a tempo pieno a un nuovo ruolo così impegnativo”, ha precisato.
L’eventualità che Vettel possa un giorno ricoprire ruoli chiave nel management di una scuderia, magari proprio alla Red Bull, resta uno scenario molto amato dai fan e caldeggiato da diversi addetti ai lavori. Il suo patrimonio di conoscenze tecniche, strategiche e umane rappresenterebbe un valore aggiunto inestimabile per qualsiasi team. Tuttavia, appare chiaro come il tedesco prediliga, almeno per ora, una vita meno frenetica dopo oltre un decennio ad altissimi livelli, con la possibilità di scegliere autonomamente dove, come e con chi impegnarsi.
La situazione in casa Red Bull, peraltro, è tutt’altro che stabile. La convivenza tra Horner e Marko rimane complessa e lo stesso team continua a cercare equilibrio nel gestire i rapporti interni. L’aggiunta di una figura carismatica come Vettel potrebbe rappresentare uno spartiacque, ma solo se ci fosse la convinzione di tutte le parti in causa. D’altronde, questi ruoli non sono semplici da ricoprire: richiedono dedizione totale, capacità di mediazione e una visione chiara su sviluppo tecnico e gestione delle risorse umane.
Nel frattempo, il pilota tedesco si gode una meritata pausa dalla vita da corsa, senza mai perdere di vista le dinamiche del circus e guardando con interesse alle evoluzioni future del campionato, chissà, magari pronto a farsi coinvolgere di nuovo, ma a modo suo e nei tempi che riterrà più opportuni. Formula 1 lo attende a braccia aperte, consapevole che campioni come Sebastian Vettel hanno ancora molto da dare, in pista e fuori.