La storia della Formula 1 è costellata di circuiti leggendari e Gran Premi memorabili, ma pochi sanno che anche il Portogallo ha recitato un ruolo significativo nelle vicende più emozionanti della categoria regina del motorsport. Dalle prime edizioni rocambolesche al ritorno contemporaneo grazie alla pandemia, il GP del Portogallo ha sempre regalato emozioni forti agli appassionati, con drammi, sorpassi mozzafiato e colpi di scena inaspettati.
Tutto ebbe inizio con l'appuntamento di Porto nel 1958, in un contesto urbano difficile, tra rotaie del tram e cordoli insidiosi. Qui Stirling Moss, allora già una leggenda vivente, fu protagonista di un atto di sportività epocale: difese il rivale (e connazionale) Mike Hawthorn da una squalifica che gli avrebbe tolto il titolo mondiale. Un episodio che non solo segnò quella stagione, ma alimentò per sempre il mito del fair play in Formula 1. Poche gare dopo, il Portogallo ospitò nuovamente la classe regina a Monsanto: un nuovo scenario urbano, una volta di più testimone di gare dure, intense e dagli esiti imprevedibili.
Negli anni '80, il circo della F1 tornò in suolo portoghese, questa volta col moderno tracciato di Estoril, divenuto ben presto uno degli appuntamenti più attesi del calendario. Fu qui che Ayrton Senna, sotto una pioggia torrenziale nel 1985, conquistò la sua prima, leggendaria vittoria in F1 al volante della Lotus. Quella gara, considerata una delle migliori dimostrazioni di guida sul bagnato di tutti i tempi, consacrò il brasiliano nell’Olimpo delle quattro ruote e regalò agli appassionati un altro indimenticabile ricordo portoghese.
Gli anni successivi ad Estoril furono teatro di altri momenti iconici: nel 1989, la lotta tra Nigel Mansell e Ayrton Senna portò a una collisione che cambiò le sorti del campionato. Mansell, già penalizzato, ignorò la bandiera nera e colpì Senna, rovinando le speranze mondiali del brasiliano e alimentando una rivalità che sarebbe diventata leggenda. Nel 1991, Michael Schumacher conquistò i primi punti della sua carriera proprio su questo tracciato, iniziando così una scalata al successo che lo avrebbe portato a riscrivere la storia della F1.
Il Gran Premio portoghese fu anche teatro degli ultimi acuti di alcune stelle: Alain Prost conquistò qui la sua ultima vittoria nel 1993, guidando la Williams alla perfezione, mentre nel 1996 Jacques Villeneuve sorprese tutti con un sorpasso straordinario all'esterno della temutissima curva Parabolica contro il compagno Damon Hill. Episodi che hanno sigillato nella memoria collettiva il tracciato lusitano come uno dei più spettacolari del mondiale.
Dopo un lungo silenzio, il GP del Portogallo tornò sotto i riflettori nel 2020 grazie alla necessità di ridisegnare il calendario per effetto della pandemia globale. Questa volta il teatro della sfida fu il modernissimo autodromo di Portimão, caratterizzato da saliscendi mozzafiato e curve cieche che mettono alla prova anche i piloti più esperti. Nella sua prima edizione a Portimão, Lewis Hamilton vinse la gara e raggiunse il record assoluto di vittorie in carriera, superando il primato che apparteneva proprio a Michael Schumacher.
Il tracciato dell’Algarve si è immediatamente affermato tra i preferiti di tifosi e piloti, proprio per la sua natura tecnica e imprevedibile – qualità che già caratterizzavano le edizioni storiche su suolo portoghese. I cambi di aderenza, il meteo incerto e le opportunità di sorpasso hanno continuato ad alimentare il mito di un Gran Premio sempre in grado di sorprendere e divertire.
Riflettendo sulle edizioni più spettacolari e drammatiche del passato, appare chiaro che il GP del Portogallo conserva un posto speciale nella storia della Formula 1. Non è solo una questione di statistiche o record, ma soprattutto di emozioni, rivalità e momenti destinati a rimanere nel cuore degli appassionati per sempre. In attesa di un nuovo capitolo, questo appuntamento rimarrà uno dei più iconici del motorsport internazionale.
